La pallanuoto italiana deve molto alla famiglia Abbate ed il CONI di Caserta ha voluto premiare questa dinastia con il consueto riconoscimento di ‘famiglia sportiva’. Occhi puntati, però, sulla neocampionessa tricolore e d’Europa per club di pallanuoto, Simona Abbate, oggi pomeriggio nella sala d’onore del Comitato Provinciale Coni con una cerimonia organizzata dal comitato provinciale Coni del presidente Michele De Simone. L’atleta, giunta con la cugina e la sorella, omonime, le 2 famose Nicoletta della pallanuoto femminile e con la nipote Camilla (anch’essa una giovane promessa del Volturno) è apparsa entusiasta nel rispondere alle domande dei giornalisti che le chiedevano della sua partecipazione ai giochi di Londra 2012. L’atleta ha un curriculum di tutto rispetto: cresce ed esordisce giovanissima col Volturno conquistando ben 7 scudetti juniores, vince la coppa LEN con Roma e lo scorso anno con il Rapallo e conosce la maturità professionale che la consacrerà a orgoglio nazionale con la Pro Recco, la squadra genovese con la quale ha vinto tutto: dalla Supercoppa Europea e la Champions al titolo nazionale. Una carriera straordinaria che ha consentito a Simona, originaria di Marcianise e sammaritana d’adozione (in quanto cresciuta nel Volturno), di entrare a far parte delle eccellenze dello sport che tengono alto il nome di Terra di Lavoro in tutto il mondo. L’atleta, dunque, rientrata nella città d’origine per un breve periodo di vacanza prima della full immersion di allenamenti di preparazione in vista delle Olimpiadi, ha ricevuto, insieme alla sorella e alla cugina, ex pallanuotiste, il premio ‘Famiglia sportiva dell’anno’ , un giusto riconoscimento a chi ha dedicato la propria vita a questo sport. Prima d’ora il CONI aveva premiato le famiglie Falco, Gentile, Fazzi, Villani-Toth, Scalzone, Mercaldo, Perugino, Cuomo, Postiglione, Morale e Di Biasi. Simona è una degli otto atleti della Provincia di Caserta che parteciperà a giochi olimpici: un record quello di Caserta che ne fa l’ottava provincia, alla pari con Milano e Bologna, per numero di atleti convocati. Una passione maturata col tempo quella della giovane campionessa, guardando da bordo piscina la sorella Nicoletta e la cugina omonima, già campionessa del mondo, che trascorrevano la loro giornata allenandosi, poi l’incitamento del padre che l’ha spinta a coltivare la passione che piano piano si stava facendo strada in lei ha fatto il resto: a 18 anni gira già l’Italia con il suo bagaglio di esperienze maturate con il Volturno, la squadra che le rimarrà nel cuore e che le ha dato l’occasione di esprimersi al meglio nel suo sport preferito. Simona ha espresso la sua gratitudine per il padre Romano che ha fatto tanti sacrifici per assecondarla in questa sua passione accompagnandola avanti e indietro per gli allenamenti, e l’ attaccamento per la sua terra, quella di Marcianise, che da sempre la contraddistingue: suo è il rammarico, infatti, quando, erroneamente, le attribuiscono come terra d’origine la città laziale di Fondi (dove è nata, in quanto il 22 agosto di 29 anni fa la famiglia si trovava in vacanza quando nacque la futura campionessa). Una forza e una passione fuori dal comune quella dell’atleta casertana, doti che le hanno permesso di partecipare alle prossime olimpiadi, che non sono viste come un traguardo ma come un punto di ripartenza da cui cercare e sperare di uscirne, ancora una volta, vincenti. Sì, perché Simona ha intenzione di stupire ancora e di dimostrare che, tenacia e orgoglio, ripagano sempre dei sacrifici. Il futuro la pallanuotista lo vede vicino casa, un ritorno alle origini dunque, accanto ai suoi familiari e agli amici più cari, dopo aver vinto tutto ed essere entrata di diritto nella storia della pallanuoto femminile. Il Volturno è avvisato. Tantissimi, però, sono stati gli aneddoti ed i ricordi del ‘duo delle Nicoletta’, ex difensore e centroboa di Volturno e Nazionale, gli allenamenti alla piscina Farina di Caserta, poi il passaggio a Santa Maria e le menzioni di ex compagne di Carrino, Canetti, Di Giacinto, Allucci: nomi gloriosi della waterpolo italica in rosa. E quella calottina numero 2 che ora indossa Simona che fu della cugina (il centroboa) e non della sorella che invece indossava il numero 9. Piccoli particolari che fanno colore, ma non soltanto. Fanno capire la passione, e se vogliamo anche le tradizioni sportive familiari. Intanto aspettiamo anche Simona (quarta marcianisana ai giochi dei 5 cerchi assieme ai pugili Russo, Mangiacapre e Valentino) a Londra e chissà se si coronerà una stagione ricchissima di vittorie, sorrisi e soddisfazioni.