Il suo nome è Marcello Trotta ed è una bella promessa del calcio inglese nativo, direbbero gli storici, dell’Altera Roma, la storica Santa Maria Capua Vetere. Il giovane attaccante, classe 1992 cresciuto a Macerata Campania, è in realtà un gigante alto 1.86 dotato di notevole prestanza fisica e di un naturale fiuto per il gol. Forse il suo nome ai più non suonerà familiare, ma Marcello, specialista nei colpi di testa, è da considerare a tutti gli effetti un talento in fuga, al pari dei tanti cervelli italici che ogni anno abbandonano il belpaese alla ricerca di fortuna all’estero. Una parabola ascendente quella del gigante di Macerata che lo porta da 16enne ad essere arruolato nelle fila degli allievi del Napoli e a diventare la punta di diamante della nazionale under 16 di mister Rocca. Il club partenopeo, non è però l’unico a riconoscere il talento del bomber in erba tant’è che Marcello viene notato dagli scout del Manchester City, che gli offrono anche un tutor per seguirlo negli studi. E scoppia il caso: il Napoli si rivolge alla FIFA cercando di trattenerlo, invano, e il giovane rimedia due mesi di squalifica. Nel settembre del 2009 firma un contratto con la Fulham FC, la società di calcio londinese militante dal 2001 nella Premier League, la massima serie di calcio inglese, di proprietà del magnate egiziano Mohamed Al-Fayed. Da ricordare una sua splendida doppietta contro l’Aston Villa, durante i quarti di finale della Youth Cup al Craven Cottage di Fulham. Nel novembre del 2011 si trasferisce per un mese in prestito al Wycombe Wanderers, dove ancora una volta si distingue a suon di gol segnando una tripletta contro l’Exeter City. Successivamente Marcello fa il suo debutto nella prima squadra del Fulham il 27 gennaio di quest’anno. Ma il 2012 sembra essere davvero l’anno del riscatto (o del suo lancio, se volete) e il giovane ‘striker’ diventa capocannoniere del campionato riserve inglese (la Premier Reserve League) firmando 15 gol in 14 gare, assieme a Will Keane del Manchester Utd, squadra vincitrice del titolo. Un record personale che gli ha consentito non solo di concludere la stagione nel migliore dei modi ma di lanciare un chiaro messaggio: se si inseguono davvero i propri sogni, un giorno, questi, potrebbero anche realizzarsi.