“Iavazzi rappresenta solo il primo passo”



Salvatore D'Angelo

Sembra quasi essere una calma prima della tempesta quella che avvolge il club di Pezza delle Noci. Una calma apparente, insomma, una calma che ha come fulcro principale sempre e solo la questione societaria, la questione di nuove entrate, ma soprattutto quella messa sul piatto della bilancia da parte dello stesso numero uno bianconero Francesco Gervasio: la questione main sponsor. Una prima necessità per la prossima stagione per l’entourage casertano per una semplice ragione, ovvero quella di apportare un no sponsor diverso da quello che da sempre ha accompagnato le maglie della Juve che anche se differente nella seconda parte di quest’ultima stagione, facevano sempre capo a Rosario Caputo. Una questione che potrebbe trovare una svolta nel corso del prossimo mese e che potrebbe portare alle ultime news legate alla conformazione della prossima Lega A, considerando che la Juve da qui a giugno potrebbe avere lo stesso palcoscenico da offrire e da utilizzare per convincere alcuni operatori commerciali a decidere di abbracciare il progetto bianconero. Insomma al momento potrebbe essere un argomento ridotto ad icona sul desktop della franchigia all’ombra della Reggia, cosi come direbbero i più avvezzi ai mondi dell’informatica. Un’icona che verrebbe riaperta come unico e principale interesse della prossima stagione, se nel corso di queste ultime settimane di fine maggio il presidente Gervasio riuscisse a trovare una persone, un imprenditore od operatore economico che similmente come accaduto in irpinia, possa definitivamente chiudere la questione composizione societaria e possa aprire in maniera altrettanto definitiva quella sponsor e determinazione del budget per la prossima avventura. Certo trovare un solo ‘magnate’ o ‘salvatore della patria’ del calibro di De Cesare che nei giorni scorsi ha anche definito al questione economica prendendo in mano la maggioranza delle quote e prendendo parte a quella ricapitalizzazione di cui tanto si sente parlare anche a Caserta. Difficoltà che porta, dunque, sempre alla stessa soluzione, sempre alla stessa ed identica domanda. La stessa che anche Salvatore D’Angelo che nel passato è stato parte della società e della dirigenza con il ruolo di Direttore Generale si pone: «Possibile che sul territorio casertano non si trovi non uno ma anche più imprenditori che uniti possano fare quello che De Cesare ha fatto in quel di Avellino? Una domanda lecita da farsi anche perché il panorama del nostro territorio offre delle risposte per le quali non serve essere dei grandi esperti di mercato o geni in materia. Ovviamente il pensiero va ai vario e forse anche soliti Harmont&Blaine, il Centro Commerciale Campania, la Ferrarelle e tante altre ancora che operano sul nostro territorio. Come si è sempre detto anche durante la stagione, non si tratterebbe di richieste esorbitanti, ma di contributi che uniti tra di loro potrebbero essere paragonati a quello apportato dal numero uno della Sidigas ad Avellino».

Quindi secondo lei quale la differenza tra Avellino e Caserta?



«Difficile da dire e da inquadrare, ma se si pensa che alla conferenza stampa ad Avellino c’era anche una rappresentanza politica, a quella di Caserta c’erano solo Gervasio e Carlo Giannoni».

Un progetto a lungo termine, quindi, non può essere un elemento fondamentale per avvicinare operatori per un ‘contributo’ o una partecipazione di qualsiasi genere?

«Non credo che sia cosi importante, anche perché forse c’è sempre quella convinzione che tanto c’è sempre qualcuno che salva la situazione e mette i soldi».

Uno degli obiettivi di questo periodo è quello di provare a portare in società Galeo, cosi come è successo con Iavazzi per provare a fare un altro passo in avanti rispetto ad una situazione che in passato di sicuro era più buia di quella attuale…

«Di sicuro il colore è cambiato. Ora siamo sul grigio forse anche chiaro, ma c’è comunque bisogno di chiudere il cerchio con l’idea di Gervasio di avere nuovi soci. Per quanto riguarda Galeo personalmente l’ho visto molto coinvolto insieme a Marrandino e Corpora».

Coinvolgimento che non le manca anche se ormai lontano dai piani alti societari. Ma al di là della passione, sarebbe possibile anche un ritorno nel ruolo dirigenziale di qualche anno fa?

«Non credo minimamente e per tanti motivi. I passato l’ho fatto ed anche gratis, cosi come ho messo la mia parte attivandomi anche nel portare degli sponsor, ma attualmente non posso più permettermelo. La vicinanza alla società non mancherà mai, ma non posso più permettermi di dedicare gran parte della giornata ad un ruolo che richiede massimo impegno una volta accettato. Per quanto riguarda la passione, quella non svanirà mai. Una passione che ci ha regalato una salvezza anticipata con grandi colpi e sussulti, ma che forse non poteva andare oltre. A tutti coloro che hanno dato il proprio contributo hanno meritato quel caloroso applauso da parte del pubblico a fine stagione».

E proprio col pubblico si chiude. Gervasio ha affermato che nella prossima stagione al pubblico verrà chiesto un solo sforzo e cioè l’abbonamento. Anche durante la stagione lei ha sottolineato di come la componente pubblico sia stata un tantino al di sotto delle aspettative…

«Probabilmente sono mancata circa 2000 unità. Il solo zoccolo duro tra curva ed abbonati storici non basta, ci vuole una presenza di peso e farla attraverso gli abbonamento raggiungendo cifre e soglie importanti sarebbe di sicuro un aiuto più che consistente per la società».


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