In una serata in cui erano gli altri a dover fare la partita ed in cui il risultato contava veramente poco per i colori bianconeri, la compagine del presidente Gervasio si è limitata a fare una piacevole passerella dinanzi ai propri tifosi, quelli che si sono goduti un’altra bella stagione in serie A, quelli che hanno tremato e che lo fanno ancora al pensiero che il giocattolo possa rompersi, quelli che a poche ore dall’ultima gara postano le immagini del Palamaggiò sui social network, raccontando già la propria nostalgia. Si, perché per molti casertani Pezza delle Noci è una seconda casa, un luogo dove passare le domeniche pomeriggio al cospetto di quella passione irrefrenabile per quei colori e per quella palla che finisce magicamente in un cesto. Insomma, domenica sera c’era tanto poesia e poca tecnica, tanta speranza e poca concretezza. La partita ha detto ben presto quel che doveva dire ed era prevedibile. I sassaresi, cui va il plauso e lo scettro di rivelazione stagione insieme a Venezia, hanno avuto qualche problema a scrollarsi di dosso la Otto nella prima metà gara, poi, col parziale di 11-22 nel terzo periodo, hanno scavato il solco decisivo, quello che Caserta non avrebbe avuto nè la forza né la voglia di colmare. Il 95 a 69 finale in favore degli ospiti è specchio fedele di una gara senza storia in cui c’era una sola squadra con un obiettivo ancora da raggiungere. Ancora una volta il Banco Sardegna non ha tradito la propria fama di formazione pericolosissima da oltre l’arco, realizzando il 46,9% delle triple tentate (15/32); spicca da questo punto di vista l’eccellente prestazione di Vanja Plisnic che dai sei metri e settantacinque ha concluso con un positivissimo 4/6. A perfezionare le percentuali dalla media distanza del team isolano c’ha pensato invece Drake Diener col suo semiperfetto 5/6. Ben cinque i giocatori di Sassari a raggiungere la doppia cifra. I 69 punticini della Otto sono concentrati in maggior parte nei 18 del solito immarcescibile Andre Smith e nei 13 di un convinto Giuliano Maresca. La totale differenza di reattività è fotografata prevalentemente dal confronto a rimbalzo: 46 per il Banco, 29 per la Otto. Vabbè, non era questa la gara da vincere. La Juve può andare in vacanza serena e pensare ad un futuro ancora nella massima serie.
Pio Carfora