Saremo franchi. Siamo stati indecisi fino a tarda sera se pubblicare o meno l’editoriale. Però giornalisticamente è impossibile sottacere sulla decisione della Casertana di indire l’ennesimo silenzio stampa della stagione. Lo si è fatto la domenica mattina, a poche ore dall’ultima gara della stagione. Sarebbe stata l’occasione giusta per avvicinare Pastore autore di due gol, Majella capocannoniere di tutta la serie D con 28 gol e per conoscere i due debuttanti Vigliotti e Cristiano. Lo si è indetto alla vigilia della prima sfida playoff (si spera non l’unica come un anno fa) sul campo dell’Ischia. Ma tralasciando tutto questo, fanno riflettere le motivazioni che hanno costretto il presidente ad alzare un muro con stampa e i soprattutto i tifosi. Nel comunicato si legge che negli ultimi giorni ci sarebbe stato (il condizionale è assolutamente d’obbligo) qualche addetto ai lavori che invece di concentrarsi sul calcio giocato avrebbe espresso giudizi sull’operato della società nell’intera stagione. Al di là del fatto che in Italia (per fortuna) e in molti altri paesi del Mondo c’è la libertà di stampa, non riusciamo davvero a capire come sia possibile che per colpire uno (o due) si decida di punire tutti. Non è la prima volta che si verificano episodi del genere . Ad inizio gennaio per alcune frasi male interpretate si optò per cucire la bocca a tutti i tesserati. A distanza di quattro mesi ci risiamo e stavolta invece di andare alla fonte del problema e provare a chiarire, si è pensato di ammutolire tutti. Insomma, per la serie di tutta l’erba un fascio, chi ci rimette maggiormente sono i tifosi. Infine una piccola ma doverosa raccomandazione: il nostro pensiero è stato espresso al presidente Verazzo subito dopo l’incontro di Marano, perciò questo editoriale non deve fare storcere il naso a nessuno dal momento che tutti i giornalisti presenti hanno manifestato il proprio malcontento per la decisione adottata. Queste poche righe servono semplicemente per evidenziare una situazione imbarazzante, senza sollevare polemiche e con la speranza che al più presto si ritorni alla normalità.