«Un’occasione persa per toglierci l’ultima soddisfazione fuori casa e quindi l’amarezza per non essere riusciti a tornare con i due punti tra le mani». Amarezza. Questo è quello che rimane tra le mani dei bianconeri e di Giuliano Maresca dopo la debacle in quel di Biella. L’amarezza non solo per aver perso una partita che in alcuni casi e frangenti del match stesso, sembrava essere nelle mani forti dei casertani, ma anche per aver perso, come lo stesso rom,ano ammette, la possibilità di chiudere la questione trasferte con un successo e magari puntare ad un bis, che manca ormai da tanto tempo, proprio domenica contro Sassari a Pezza delle noci.
«Una partita combattuta – ha continuato l’ex Brindisi nel commentare ed analizzare il match in Piemonte contro l’Angelico di Biella – tra due squadre che fino alla fine vogliono onorare il campionato e la maglia che indossano».
A conti fatti quella persa mercoledì sera è un’altra partita che rientra a pieno titolo tra quelle partite condotte a lungo e che poi nel finale hanno avuto un cambio di direzione in termini di inerzia. Cosa ha cambiato quella di questa sfida?
«Prima di tutto vorrei dire che nel complesso abbiamo fatto una buona gara, giocando la nostra solita pallacanestro fino ad un certo punto. Poi l’esplosività di Coleman ha girato la sfida con un paio di penetrazioni e un canestro quasi impossibile dall’angolo allo scadere dei 24 secondi che ha deciso l’andamento del match».
Quanto hanno inciso le energie contando che quella contro i piemontesi era l’ennesima partita in pochi giorni…
«Sinceramente non direi tantissimo. Sul piano delle energie era comunque una partita giocata alla pari considerando principalmente che la lunghezza delle due panchine era pressoché uguale e che in questo ultimo scorcio di stagione, tutti stiamo giocando ogni tre giorni, quindi non penso abbia avuto tanta importanze e peso»..
Quanto invece hanno inciso le motivazioni?
«Una squadra che nelle ultime due partite in trasferta domina quasi per tre quarti e mezzo penso che di motivazioni continua ad averle fino alla fine del campionato».
Guardando avanti e tornando a parlare di energie residue, quanto invece conteranno in vista della sfida di domenica pomeriggio contro la Dinamo Sassari?
«Spero che non contino niente perchè è l’ultima partita dell’anno e nessuno dovrà risparmiare un solo briciolo di energia per chiudere con una vittoria questa stagione».
Che partita ti aspetti?
«Una partita come tutte quelle che si giocano quando c’è in campo la squadra di Sacchetti, quindi ritmi alti e penso una partita piacevole da vedere».
Che Sassari ti aspetti i vedere?
«Da una squadra come la Dinamo, ormai bisogna aspettarsi un’ennesima gara perfetta di questa splendida stagione che sta facendo. Hanno dimostrato di non calare mai di concentrazione e di intensità in qualsiasi momento dell’anno, quindi una partita difficilissima per noi, ma che affronteremo con la giusta e dovuta concentrazione».
Oltre ad essere la vostra partita di congedo nei confronti del pubblico casertano, quella contro il team sardo, può essere una sorta di rivincita per la brutta sconfitta arrivata proprio sul finire del girone di andata e quindi della prima parte di stagione?
«Siamo tutti d’accordo che quella di Sassari è stata la nostra peggior partita dell’anno e quindi ovviamente vogliamo riscattarci. Ma ancor di più è l’ultima dell’anno e questo gruppo vuole congedarsi dal proprio pubblico con una vittoria».
E quindi che Palamaggiò ti aspetti?
«Spero un palazzetto più pieno possibile e spero un palazzetto in festa alla fine della partita sia per la vittoria e sia per festeggiare comunque un obbiettivo come quello della salvezza raggiunto con tanto anticipo sulla fine del campionato. Ma soprattutto mi aspetto un palazzetto dove squadra, società e tifosi dovranno essere un tutt’uno».