«C’è poco da salvare se non qualche indicazione arrivata dai primi venti minuti di gioco». Parte da questa dichiarazione, da questa considerazione l’analisi di Sergio Luise dopo la sconfitta contro Montegranaro ad Ancona. Una considerazione, poi, che non è altro che la dimostrazione lampante dell’andamento del match.
Non potevano essere riprese dai primi venti minuti di gioco le principali considerazioni per provare a far saltare il banco in quel di Biella mercoledì sera per il penultimo appuntamento dell’anno. Venti minuti di cui una quindicina nettamente dominati con un basket semplice ed efficace, ma fatto con energia e vitalità in ogni sua esecuzione. Poi però tutto questo è venuto meno.
«C’era tanta fiducia prima di questa partita – ha continuato nel proprio commento lo stesso assistente in panchina di coach Pino Sacripanti -. La vittoria contro Venezia aveva messo in evidenza che in campo, per questo finale di stagione, c’è una squadra che vuole chiudere nel migliore dei modi questo campionato, che la squadra non è in vacanza e che le assenze di Montegranaro ci potevano dare comunque una mano. Gli stessi allenamenti di avvicinamento a questa trasferta ad Ancona, avevano fatto pensare ad un risultato positivo al suono della sirena finale, ed invece…».
Ed invece?
«Siamo partiti bene giocando anche un basket essenziale, facile ed efficace. Abbiamo sempre portato a compimento la scelta migliore e tiri facili non solo da due, ma anche dalla lunga distanza. Una pallacanestro che ci ha permesso di avere nella prima parte un vantaggio consistente, ma forse non abbastanza, Probabilmente se avessimo continuato e saremmo arrivati ad avere uno scarto a nostro favore di una ventina di punti, tutto poteva avere un altro sapore, considerando che avremmo dato un chiaro segnale, ma soprattutto avremmo potuto gestire con tranquillità».
Tutto però è iniziato ad andare storto nel terzo periodo…
«Nel terzo quarto abbiamo perso di intensità specialmente in difesa. Abbiamo concesso troppo ai nostri avversari sia negli uno contro uno che nell’area colorata, permettendo alla Sutor di avere una grande percentuale di realizzazione. In attacco abbiamo avuto tante palle perse che hanno generato fiducia e punti facili in contropiede».
Tra le note positive, anche la prestazione di Giuliano Maresca. Quale il tuo giudizio?
«E’ stato presente dal primo all’ultimo secondo. Certo nel finale ha pagato un pizzico di stanchezza, ma ha giocato davvero una grande partita tenendoci in vita con canestri pesanti nel momento del bisogno».
Di sicuro migliore rispetto a quella di Venezia, ma per Charlie Bell ancora una partita non da protagonista, anzi…
«Rispetto a Venezia di sicuro ha fatto un passo in avanti in termini di tiri. In difesa si è sbattuto nel tentativo di tenere McNeal, ma purtroppo il problema in attacco, allo stato attuale, è rappresentato solo ed esclusivamente dalla fiducia che lui stesso ha nei suoi mezzi e che al momento non è certo idilliaca, tanto per usare un eufemismo».
Il secondo tempo di Smith figlio della stanchezza?
«Di sicuro l’aspetto fisico è quello che ha inciso di più, visto che in queste due ultime ha speso tanto ed ha giocato tanti palloni per fare il proprio dovere. Nel secondo tempo, poi, la poca brillantezza ha inciso sulla sua capacità di smarcarsi e di prendere posizione, ma bisogna dire che anche di squadra a volte non siamo riusciti a servirli come dovevamo».
Ed ora prima Biella per poi pensare alla sfida casalinga con Sassari che presumibilmente è quella con una maggiore motivazione nel tentativo di vendicare la sconfitta dell’andata…
«Di motivazioni ce ne saranno anche per Biella dove oltre a quelle di ritornare alla vittoria, quelle personali, anche dei più giovani che di sicuro avranno più spazio rispetto ad ora, faranno la differenza. Per quanto riguardo l’ultima in casa, oltre a vendicare la bruttissima sfida dell’andata ci sarà anche quella di chiudere in bellezza di fronte ai nostri tifosi».