Oggi sono esattamente 8 anni dalla morte di Tatiana Ussova, centroboa russa, che ha giocato nel Volturno per due stagioni fino al 2003, per poi passare alla Rari Nantes Augusta. La Ussova fu massacrata nella sua casa di Zlatoust a 2000 chilometri ad ovest di Mosca, nella zona degli Urali. La giocatrice ventitreenne era tornata in Russia per un po’ e puntava a rientrare nel giro della nazionale, dopo essere stata parte di quella giovanile. Macabro il modo in cui venne assassinata e ritrovata nella sua abitazione, il giorno successivo. Gli inquirenti russi parlarono di malavita e racket, ma non si fece mai luce pienamente sull’accaduto. A Santa Maria Capua Vetere ha lasciato un bellissimo ricordo alle ragazze dell’epoca e alla società per il suo carattere discreto, ma affabile. A ricordarla ci pensa il numero 10 sulla calottina di capitan Masciandaro, all’epoca giocatrice delle giovanili, ma che aveva un gran bel rapporto con la Ussova. Da quel momento la giocatrice sammaritana porta in testa quel numero e nel cuore, così come tanti anche in Sicilia, ad Augusta, la giocatrice russa, che aveva ancora una brillante carriera davanti a sé.