«L’aspettavamo da tempo ed ora che è arrivata è una bella sensazione. Durante questo periodo di sconfitte abbiamo sempre continuato a lavorare per provare a portare a casa il successo e ci siamo riusciti in un match difficile come quello del derby contro Avellino e siamo contenti per esserci riusciti. Ora possiamo andare avanti con un peso in meno sulle spalle e continuare a lavorare con più serenità in vista di questo finale». Parola di capitano, parola di Aaron Doornekamp. Il canadese idolo indiscusso della folla bianconera, esordisce in questo modo nel commentare la vittoria di domenica pomeriggio. Una vittoria che alleggerisce il carico sulle spalle dei bianconeri da tre punti di vista: quello della striscia di sconfitte consecutive, quello del derby con Avellino regalando ai tifosi un successo più che gradito vista la rivalità tra le due tifoserie, ma soprattutto regala alla truppa di coach Sacripanti quei fatidici due punti che servivano per chiudere definitivamente con la questione salvezza. Una questione chiusa anche grazie al ‘contributo’ di Casale Monferrato che nello scorso pomeriggio domenicale ha letteralmente consegnato la matematica certezza di restare in A ai bianconeri, con la sconfitta contro i padroni di casa. Certo il calendario non è stato clemente con i piemontesi, ma per rendere sfruttare al meglio questo piccolo aiuto da parte degli accoppiamenti, Caserta doveva fare la sua parte e vincere una sfida sempre dal sapore particolare come il derby campano con la Sidigas.
«Queste partite con rivalità tra le due squadre – ha continuato Aaron Doornekamp – sono sempre particolari. Ti danno una energia ed una marcia in più e la senti sin dall’inizio della settimana. Se poi ci mettiamo che da quando sono qui a Caserta non ne abbiamo vinte molti di derby allora la cosa si era fatta abbastanza interessante. Volevamo vincere per noi, per interrompere la striscia negativa, ma soprattutto per il pubblico che sugli spalti ci ha trasmesso quella voglia di combattere e quella energia necessaria per arrivare alla vittoria».
Quale la chiave del successo tra primo e secondo tempo?
«La difesa. Questa è stata la principale differenza tra il primo ed il secondo tempo. Nei primi venti minuti abbiamo giocato un po’ morbidi concedendo a Green tutta la libertà di creare per i compagni di squadra e soprattutto per Linton Johnson. Nei secondi venti minuti, invece, abbiamo messo molta più pressione su Green in modo tale da non rendere i loro attacchi facili».
Una vittoria che vale doppia, dunque. Prima la vittoria ne derby e poi obiettivo stagionale raggiunto. Un doppio motivo per festeggiare…
«E’ quello che volevamo ed è quello che ci aspettavamo di raggiungere quando abbiamo iniziato la stagione. Certo poi nel corso di questo campionato ci sono stati dei momenti in cui potevamo alzare l’asticella, puntare anche ad altri obiettivi come la Coppa Italia o i playoff, ma tutto con un occhio sempre alla salvezza. Ora che è arrivata siamo tutti più contenti».
La salvezza matematica significa anche un finale di stagione senza pressioni particolari…
«L’aver raggiunto l’obiettivo stagionale ti permette di essere più tranquilli. Giocare senza quella pressione di inizio anno quando rincorri la tua meta, fa sempre bene, ti rende più leggero e quindi ti permette di giocare più liberi».
Ed ora cosa ti aspetti di vedere in questo ultimo scorcio di campionato?
«Al momento goderci questa vittoria e la salvezza, poi domenica prossima quando scenderemo sul parquet di Bologna proveremo a fare lo stesso: giocare bene, duri in difesa e concentrati per mettere in tasca un’altra vittoria importante».