Un’altra stella illuminerà il cielo del basket casertano. Nella mattinata di oggi è scomparso una persona che ha dato tutta la sua vita per la pallacanestro: da ieri Luciano Orabona non è più tra noi e la sua scomparsa ha sconvolto tutto l’universo cestistico di Terra di Lavoro. Il tumore l’ha battuto, solo questo tremendo male è riuscito a piegare la resistenza di un uomo immenso. Si era ammalato diverso tempo fa, ha lottato, l’avevamo rivisto la scorsa estate al Pala Vignola durante il torneo Sotto le Stelle ed aveva scaldato il cuore di tutti. Purtroppo negli ultimi tempi le condizioni fisiche erano peggiorate fino al tristissimo epilogo di stamattina. Orabona è stato dirigente responsabile del settore giovanile della Juve, con cui ha vinto tre titoli italiani e, poi, general manager negli anni della ripresa dell’attività agonistica, è stato tra i protagonisti del basket casertano, rivestendo ruoli dirigenziali nel Comitato Provinciale FIP. E’ stato general manager anche dell’Artus Maddaloni in serie B2 per diversi anni arrivando ad un passo dalla storica promozione in serie B1 con la compagine biancorossa. I funerali si svolgeranno domani alle ore 12 nella Chiesa di S.Benedetto di Caserta ed è prevista una folla oceanica di amici, conoscenti e semplici tifosi che hanno un ricordo profondo del nostro Luciano. Alla moglie Lella, alle figlie Emanuela e Luisa e, soprattutto, a Pierpaolo, cestista delle formazioni giovanili esprimiamo tutta la nostra vicinanza. Affettuosamente lo abbiamo sempre chiamato Big Luciano, sia per la sua statura elevata, ma anche per la sua grandezza umana. Un uomo vero in un mondo pieno di persone false. Luciano, quando aveva qualcosa da dirti, ti prendeva di persona e te lo diceva in faccia: e questo suo modo di fare ha colpito tutti, me in prima persona. Una persona grande, dalla personalità spiccata, dal cuore generoso e dalla voglia di lavorare illimitata. Se Caserta è rinata lo deve anche a lui. Se l’Artus è arrivata ad un passo dalla B d’Eccellenza d’allora, lo deve anche a lui. Adesso che non c’è più, la sua mancanza diventa ingombrante. Ci mancherà in eterno ma il suo ricordo vivrà in noi che abbiamo avuto l’onore e la fortuna di conoscerlo, di viverlo, di parlarci. Adesso è lassù in alto. Lo voglio immaginare in tribuna al fianco di Manuela Gallicola, di Gigi Mercaldo e del Cavaliere Maggiò mentre guarda Gianluca Noia guidare un manipolo di fenomeni. C’è Davide Ancilotto su quel parquet nei cieli, c’è Marco Battiloro che vola a canestro e la scarica a Paolino Mercaldo che va a gonfiare la retina. Con loro ci siamo tutti noi a guardarli, ad ammirarli. Perchè loro sono e saranno sempre parte di noi. Sono le nostre stelle che ci guidano.