E’ andata in archivio anche la quarta edizione del Torneo delle Stelle, la manifestazione nata dall’idea meravigliosa della Fondazione per ricordare, in eterno, i compianti Manuela Gallicola, Gianluca Noia, Paolo e Gigi Mercaldo. Una manifestazione che ha visto la partecipazioni di squadre provenienti da tutta Italia e riservata agli atleti delle annate 1998 e 2000. Il dato sportivo (vittorie per Padova nei 1998 e di Porto San Giorgio nei 2000) è solo un pretesto per parlare di qualcosa di più bello. Bellissime sono state le partite: anche quelle dall’esito scontato hanno regalato l’emozione di vedere un bimbo esultare per un canestro pure se lo scarto era pesante. E’ stato emozionante vedere la sportività che ha caratterizzato questo evento: non una protesta oltre le righe, mai un fallo duro e quando un piccolo avversario cadeva al suolo, ecco pronta una piccola mano ad alzarlo. Ed era, quasi sempre, la mano di un giovane avversario. Mai la rabbia per un fischio sbagliato dai giovani arbitri: ci sta, capita, e dunque le proteste sono rimaste nell’ambito della massima civiltà. Tanti piccoli atletici hanno conquistato l’occhio attento dei tantissimi presenti sugli spalti dei campi che hanno vissuto questa kermesse: il Pala Vignola ed il Palazzetto di Viale delle Medaglie d’Oro di Caserta, la Tendostruttura di Casapulla, l’Angioni Caliendo di Maddaloni, il Palamaggiò di Castelmorrone, il Pala Ilario di San Nicola La Strada a fare da scenario ad un evento che, ciclicamente, migliora sotto tutti i punti di vista. Non è stupido e sciocco buonismo, è la consapevolezza di poter gonfiare il petto nel vedere la nostra terra capace di organizzare simili kermesse che coinvolgono tutta l’Italia dei canestri. E’ stato bello esserci, vivere sulla propria pelle queste quattro giornate di pallacanestro e capire che, il meglio del basket, è negli occhi e nelle gambe di questi piccoli atleti che ci hanno fatto due doni speciali: riscoprire la purezza del gioco più bello del mondo oltre a ricordare quattro persone uniche che sempre vivranno nei nostri cuori. L’organizzazione, poi, ha fatto tutto il resto e non sarebbe giusto citare solo qualche nome perchè la riuscita del torneo va ascritta ad un pool di persone che hanno vissuto ‘h24’ per questa manifestazione. Stanchi, esausti ma ancora sorridenti hanno salutato lunedì mattina le ultime compagini che lasciavano la città della Reggia. E’ importante sapere che tutti i giovani atleti delle altre città conserveranno un buon ricordo di noi, noi casertani.
Complimenti a tutti, dunque. A chi ha giocato e dato vita a partite veramente belle e coinvolgenti. A chi ha guidato questi giovani atleti non solo in campo ma anche nella loro crescita umana. A chi ha diretto le partite perchè senza questi giovani arbitri sarebbe stato impossibile giocare. A tutta l’organizzazione che ha messo in piedi, nuovamente, un torneo di primissima qualità sotto tutti i punti di vista. Alle famiglie dei giovani atleti casertani che hanno ospitato tutti i ragazzi delle altre città in un clima di fratellanza che deve essere d’esempio sempre e comunque. Dal dolore può nascere qualcosa di grande ed il Torneo delle Stelle è qualcosa che va oltre il grande e ti scalda sempre il cuore. Perchè il ricordo di Manu, Gianlu, Gigi e Paolino non svanisce mai ed accompagna tutti ogni volta che sentiamo il profumo del parquet o vediamo volare verso il cielo quella palla a spicchi che ha segnato la loro vita. Che segna la nostra vita.