L’amarezza per la sconfitta con Roma non è ancora passata, ma non c’è più tempo di pensare a quel che stato. Gli uomini di Sacripanti hanno un appuntamento fondamentale. Battere Cremona significherebbe conservare la categoria il prossimo anno. La sfida con i lombardi, inutile dirlo, si giocherà tutta sul filo dei nervi. Vincendo, anche la Vanoli sarebbe praticamente salva e questo la indurrà, senza ombra di dubbio, a dare il duecento per cento sul legno del Palamaggiò. Passiamo subito al confronto statistico tra le due odierne contendenti: dal punto di vista difensivo è Caserta a pagare dazio, visto che subisce ben 79,3 punti ad incontro, mentre Cremona soltanto 77,6. In attacco però arriva subito il bilanciamento: i campani sono molto più prolifici dei loro prossimi avversari, realizzando 77,7 punti ad incontro, a fronte dei solo 72,5 firmati da Tabu e soci, davvero poco pericolosi offensivamente. Le percentuali di tiro: dalla media distanza la Otto firma un sufficiente 50,4%, mentre la Vanoli si ferma al 48%, risultando in tal modo la penultima squadra del torneo per precisioni all’interno dell’arco (peggio fa solo il fanalino di coda Casale Monferrato). Da tre punti il 34,7% dei casertani batte di poco il 33,9% cremonese, ma dalla linea della carità non ci sono storie, visto che la Juve è prima in assoluto del torneo con il 78,8% di realizzazioni, a fronte del 74,8% del team guidato da Attilio Caja. A rimbalzo è ancora Caserta a fare la voce grossa, conquistando 34 carambole di media a partita, Cremona si ferma sulle 33,2. Gli azzurri di Lombardia smarriscono 15,3 possessi ogni match, i bianconeri di Campani 14,5. 9 le palle recuperate ad incontro per il team caro al presidente Gervasio, 7,8 quelle dell’avversario di giornata.
Pio Carfora