Maresca non molla: “Vogliamo lottare ancora”



Maresca in azione

Rammarico e rabbia. Un mix che ha pervaso tutta la formazione di pezza delle Noci e non ha certo fatto eccezione per l’esterno romano Giuliano Maresca. Un mix di rammarico per aver avuto il bandolo della matassa della partita per oltre tre quarti, di aver avuto tra le mani la possibilità di condurre il match e di piazzare quel colpo del ko ad una Roma che aveva faticato nonostante una maggiore prestanza e presenza fisica. Ma anche di rabbia per la quarta sconfitta in fila, rabbia per aver perso la possibilità di puntare ad una doppietta che sarebbe stata fondamentale ad una classifica dove il nome della Juve ed il numero 22 sono legati, da troppo tempo. Una doppietta casalinga, una doppietta e quattro punti che avrebbero permesso ai bianconeri di avanzare non solo inesorabilmente verso una salvezza sicura, ma anche verso quei playoff che invece ora sembrano una chimera poco raggiungibile. Certo la matematica non condanna ancora la truppa di coach Pino Sacripanti, ma la sfida contro i capitolini era il momento per decidere se accelerare o decelerare in maniera forte e determinante verso la post season e quindi verso un obiettivo che avrebbe dato lustro ed un posto importante all’interno della vetrina più seguita del basket italiano. La debacle, quindi, raffredda gli animi, rallenta la corsa che però potrebbe trovare nuova linfa vitale a partire dalla prossima settimana, sempre che la Juve abbia la meglio nei confronti della Vanoli e che dagli altri campi non arrivino delle notizie e risultato confortanti che riaprirebbero magicamente la strada verso la ‘gloria’ bianconera.

«La matematica non ci condanna ancora – ha esordito Giuliano Maresca al termine della sconfitta contro la squadra della sua Roma intesa come città natale -. Ma sinceramente come la vedo io, questa sconfitta contro Roma, ci sbarra un po’ la stradas verso quello che poteva essere il nostro nuovo obiettivo. Anche perché da qui in poi le partite inizieranno ad essere davvero dure e non solo per l’importanza della posta in palio in ognuna di esse, ma anche perché ci avvicineremo sempre di più verso quella parte finale di stagione dove le energie faranno la differenza principale. Sinceramente da questo punto di vista, iniziamo a fare un po’ di fatica, dal momento che siamo più corti degli altri e quindi spendiamo qualcosina in più ogni settimana per provare a portare a casa risultato ed anche delle imprese importanti. Alcune volte ci siamo riusciti, in altre ci siamo arrivati ad un passo. Detto questo, però, mi sembra giusto e doveroso sottolineare ancora una volta che non ci tireremo indietro. Come abbiamo sempre fatto fino a questo punto della stagione scenderemo in campo dando il massimo, allenandoci come sempre e ripartire dalla fermata successiva».



In effetti cosa vi è mancato per mettervi in tasca questa vittoria e non perdere il filo conduttore verso questo sogno chiamato post season?

«Non siamo riusciti a tenere il vantaggio che avevamo costruito prima dell’inizio dell’ultimo periodo. E’ un gran peccato perché nei primi trenta minuti di gioco avevamo espresso anche una buona pallacanestro e a tratti avevamo giocato cosi come volevamo senza subire molto la loro fisicità. Poi però ci è mancata qualche energia, loro ne hanno approfittato e grazie a Datome e Tucker hanno piazzato quel parziale a metà degli ultimi dieci minuti dai quali non ci siamo più ripresi».

Vi siete detti qualcosa dopo il match?

«No, anche perché siamo abituati a non parlare o commentare una sconfitta nell’immediato dopo gara. Ci sono ancora tante cose che bruciano e a caldo si possono fare delle considerazioni sbagliate. Sicuramente dal ritorno in palestra la mente sarà più lucida per affrontare tutti i punti e valutare gli errori che abbiamo commesso durante il match».

A cosa dovete ancora abituarvi senza Fletcher o cosa dovete ancora cambiare con un ungo in meno?

«Dobbiamo correre di più, provare ad attaccare i nostri avversari in corsa, perché le ultime sconfitte hanno dimostrato come facciamo fatica contro squadre più fisiche con attacchi a metà campo. Sia con Roma e Milano lo abbiamo fatto a tratti ed i risultati si sono visti, ma dobbiamo farlo con più continuità».

Ed ora all’orizzonte Cremona ed un tabù da sfatare: il Palamaggiò…

«Una partita importante specialmente per questo tabù casalingo. Ormai sono quattro partite che non vinciamo e vogliamo tornare a farlo per tornare a regalare a questi splendidi tifosi la gioia del successo. Lotteremo prima per loro e poi per smuovere una classifica che da troppo tempo è ferma a quota 22».


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