Caserta-Roma non è mai una partita come le altre



Collins nella sfida d'andata contro Mordente

Altro giro altra corsa. Altra sfida di campionato ed altro appuntamento con il passato e con la storia della pallacanestro italiana. Un altro appuntamento che riapre il libro del passato, che riapre il libro delle rivalità ed anche quelli dei nemici di sempre, sportivamente parlando, sugli spalti da ambo le parti. Un appuntamento che dopo aver consegnato pagine di storia agli attuali ‘posteri’ della Caserta bianconera degli anni ottanta e novanta, non han certo smesso di regalare emozioni, punti di grande interesse dal punto di vista anche tattico e prestazioni di altissimo livello, di quelle che fanno bene agli occhi di chi ama lo sport della palla spicchi. Non a caso la ‘Dea bendata’ ha voluto bagnare nella lontana stagione del 2008/2009, il ritorno della Juve nel massimo del campionato italiano, proprio mettendo di fronte i colori della città della Reggia vanvitelliana, proprio contro quelli della Lottomatica Roma a Roma, nel Pala Lottomatica per quella che era anche una sfida tra una veterana di questo torneo e la matricola solo sulla carta, ma in realtà una squadra che tornava agli albori di sempre dopo anni trascorsi tra buio pesto e purgatorio. Un match che rigenerò ancora più del dovuto lo spirito del tifo bianconero. Una sfida che regalò alla prima giornata di quella stagione e alla prima partita del weekend, uno spettacolo fatto di overtime, per il canestro allo scadere di Jaaber. Quarantacinque minuti di pura battaglia agonistica che si decisero con i canestri di Becirovic ed il fallo proprio del play capitolino non sanzionato su Di Bella che decise la sfida a favore della Lottomatica (83:81 il punteggio finale). L’anno immediatamente successivo, quello che non ci stancheremo di definire come quello storico con semifinale scudetto e conquista dell’Europa della prima Juve di Sacripanti, fui anche  quello più emozionante e ricco di soddisfazioni per i tifosi della Juve. Una sola sconfitta su cinque incontri tra regular season e playoff. Una sola sconfitta, quella della gara di andata al Pala Lottomatica chiusa per  85:69 e che segnò anche il momento dell’infortunio al ginocchio di Bowers che venne poi sostituito da Hite. Dopo quella sconfitta solo vittorie, e che vittorie. A partire da quella al ritorno tra le mura del Palamaggiò dove Caserta rese quasi pan per focaccia ai capitolini portando a casa il successo per 85:69 grazie ai 17 di Bowers e Di Bella e delle 15 palle perse della formazione di Boniciolli. Al limite del tripudio generale, invece, le tre sfide giocate e valevoli per i quarti di finale nei playoff. Un secco 3-0 dove spiccano principalmente due partite: la prima a Pezza delle Noci che non può non essere considerata come la partita di Aaron Doornekamp (che in quella precedente aveva fatto poco e niente tanto per usare un eufemismo ndr) e del suo 5/7 da tre punti per 19 punti che furono il servizio vincente per il primo set bianconero. E poi quella del tripudio romano per Jumaine Jones. Quella del Pala Lottomatica pronto a tributare al talento di Cocoa gli applausi per un campione che ad ogni tripla e ad ogni canestro faceva sempre un passo indietro (alla fine chiuse con 7/8 e 30 punti). Un successo per parte nell’annata successiva. I primi a gioire furono proprio i casertani che con l’accoppiata Jones-Williams, ebbe la meglio tra le mura amiche, per poi cedere il passo in quella romana dove la Juve si presentò senza Di Bella in panca solo per onor di firma (74:68). Rivincita arrivata con un anno di distanza. Rivincita dal sapore ancora più dolce perché arrivata dopo un grande successo come quello in casa con la Milano di Gallinari e contro una squadra che per più di un tempo aveva avuto le redini del gioco strette tra le proprie mani con Mordente e Datome a fare il bello ed il cattivo tempo tra le maglie della difesa bianconera. Poi però negli ultimi dieci minuti arrivo il momento del trio delle meraviglie formato dalle triple di Righetti, dalle penetrazioni di Collins e dai jolly ed assi nella manica (cosi li definì lo stesso giocatore al termine del match ndr) di Andre Smith. Una vittoria per un’impresa al pala Tiziano che ha reso questa stagione molto più allettante di quanto si potesse pensare. Ed ora? Ora la possibilità di riprendere, proprio contro la rivale di sempre, il cammino in casa dopo tre sconfitte consecutive.




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