«Siamo contentissimi perché quella che sta volgendo al termine e che ci vedrà affrontare in casa la Virtus Roma, è stata una settimana in cui abbiamo lavorato bene, senza intoppi e come volevamo prima di una sfida importante e difficile come quella di domenica». Esordisce cosi Max Oldoini, l’assistente in panchina di coach Pino Sacripanti, nel commentare il face to face di questo fine settimana al Palamaggiò contro i rivali di sempre della Virtus Roma. Una sfida che i bianconeri vogliono e devono vincere a tutti i costi se pretendono di continuare a correre per un qualcosa di più di una semplice salvezza. Ma soprattutto una vittoria voluta e dovuta per interrompe un trend negativa tra le mura amiche, che ormai dura da tantissimo tempo. Tre le giornate. Tre le sconfitte e Siena, Varese e Cantù le squadre che hanno allungato l’astinenza del pubblico di Pezza delle Noci da un successo ‘live’ e non televisivo come poi è avvenuto a Pesaro per esempio. Vincere per far tornare il Palamaggiò la solita roccaforte di sempre. Vincere per trovare quella serenità necessaria per ribadire sette giorni dopo quando sempre all’ombra della Reggia vanvitelliana sarà la volta della Vanoli Braga.
Quindi non si parla nemmeno più delle preoccupazioni che alla vigilia di Milano avevano riguardato il ginocchio di Alex Righetti?
«Assolutamente no. Alex sta lavorando come tutti e come sempre. Non ci pensiamo nemmeno più. Ripeto ci siamo e ci stiamo allenando bene in vista di una sfida importante come quella di Roma».
E quindi che partita ti aspetti?
«Un’altra partita fisica. Anche Roma ha dei buoni atleti e che sta migliorando sotto tanti punti di vista. Da parte nostra dobbiamo ripartire dal secondo tempo di Milano per evitare che, invece, la prima parte di quella partita si ripeta anche al Palamaggiò con una difesa permissiva e poco intense su tutte le situazioni. Dobbiamo tenere meglio e di più l’uno contro uno, di evitare le rotazioni e se proprio dobbiamo farle dobbiamo poi essere bravi a contenere quelle successive e quindi provare a resistere e tenere duro in difesa».
La zona potrà essere ancora un’arma tattica importante?
«Fa parte del nostro repertorio. Un’arma che abbiamo nelle nostre corde e che useremo durante la partita ed al momento giusto cosi come abbiamo fatto contro Milano per provare a recuperare uno strappo, per fermare un break o per altre situazioni tattiche che possono accadere durante il match. Con l’Armani abbiamo dimostrato di poterla fare ed anche bene, contro Roma vedremo».
E in attacco invece, quale la ricetta giusta?
«Cercare di correre, di fare la nostra partita cosi come abbiamo sempre fatto in altri successi, anche se contro questa squadra non sarà facilissimo, visto che anche loro hanno tanta voglia di riscatto».
Magari anche un terzo quarto di Bell come al Forum, non sarebbe male ma proiettato per tutto il match…
«Lui per noi è un giocatore importantissimo. I punti che ha segnato a Milano sono stati di vitale importanza e noi vorremmo che ne prendesse ancora di più per darci quella imprevedibilità e giochi fuori dagli schemi che ci serve in partite come queste».
Dall’altra parte, invece, cosa bisogna tenere d’occhio?
«Un Maestranzi in grande spolvero ed uno Slokar nettamente migliorato rispetto alla gara di andata. Ora i compagni lo cercano e lo coinvolgono di più. Inoltre ci sono delle difficoltà oggettive rispetto a loro, ma anche alla partita di andata. Non abbiamo Tusek che fece punti importanti ed improntammo il match sulla possibilità di aprirci e tirare da lontano sul blocco. Ora abbiamo un lungo che non tira e due mezzi lunghi che possono farlo, ma non certo si può pensare di farlo con continuità. Quindi in quella attuale, credo, che la chiave sia partire nel dare palla sotto e poi generare attacco, mentre in difesa la chiave è controllare il ritmo e limitare i tiri da tre aperti».