Proprio ieri facevamo due conti su quanti punti o quale atteggiamento avrebbe dovuto tenere il Clan Santa Maria Capua Vetere, quando siamo giunti a tre giornate dal termine del campionato di Serie C di rugby (girone campano). Ebbene un’altra, l’ennesima, tegola si è abbattuta sul club sammaritano che è in lotta col Benevento (73 punti il Clan, 72 i sanniti) per la vittorie del girone. Infatti, il tecnico Paolisso, già squalificato per 90 giorni e che sarebbe dovuto tornare in panchina nell’ultima gara di campionato contro l’Afragola è stato sospeso da ogni attività per dodici mesi, come da comunicato federale, per aver protestato con l’arbitro, dall’esterno del campo di gioco ed essersi beccato 45 giorni di squalifica, ulteriore. Il regolamento prevede che dopo una squalifica di 90 giorni non si possono aggiungere squalifiche ulteriori se non si vuole incappare in questa sanzione da parte degli organi giudicanti della Federugby. “Sono sorpreso ed amareggiato – ha dichiarato Paolisso -, perché non mi è sembrato aver detto chissà cosa all’arbitro (Giannattasio di Salerno, ndr) e tra l’altro non so come abbia fatto a riconoscere proprio me, in un gruppo non certo di pochissime persone. Ho avuto la solidarietà ed attestati di stima dai miei ragazzi e da dirigenti di squadre avversarie”. Questa sospensione è scaturita da una precedente squalifica dopo espulsione rimediata contro il Vesuvio ad inizio campionato, quando l’arbitro della gara sventolò un rosso a Paolisso, che era completamente al di fuori di un’azione violenta di gioco, da cui nacque una mezza rissa subito sedata in campo dagli stessi giocatori. Paolisso pagò ed anche tanto. “Quello che dispiace è che tutto questo deriva da un’assurda squalifica precedente, quella col Vesuvio e al di là di tutto ciò che si possa pensare leggendo i comunicati e tutto il resto, ritengo che questi provvedimenti uno sommato all’altro ledono la mia immagine di uomo e di sportivo. Certo l’ultima squalifica la posso anche capire, anche se proprio domenica non ho assolutamente protestato con l’arbitro, ero amareggiato con i miei, piuttosto. Se sommiamo le due cose, però, con la conseguente sospensione della tessera per un anno è davvero assurdo”, conclude. Intanto noi riportiamo la motivazione dallo stralcio del comunicato di ieri da parte del giudice sportivo:
“ILLECITI TECNICI A CARICO DI TESSERATI – INTERDIZIONI :
– PAOLISSO VINCENZO, RUGBY CLAN S. MARIA C.V., segnalato al 10° del 2° tempo infr. art. 27/1/C del R.D.G., 30
giorni di interdizione aumentati ai sensi dell’art. 14/1 del R.d.G. a 45 (quarantacinque) giorni di
interdizione visti i punti 2 e 3 del predetto art. 14 SOSPENDE dall’attività il tesserato per DODICI MESI e
DISPONE il RITIRO della tessera per tale periodo”.