Clan fucina di talenti, Zaffiri: “Cocchiaro e Di Cicco molto interessanti”



Cocchiaro in maglia aquilana

L’Eccellenza rappresenta nei confini italiani il massimo a cui un rugbista possa aspirare a livello di club, fatta eccezione per Benetton Treviso ed Aironi Viadana impegnati in Heineken Cup. Arrivare nella Top Ten per il titolo tricolore non è cosa da tutti. Certo Santa Maria Capua Vetere è abituata ad essere citata a livello internazionale per quanto concerne la palla ovale per la rappresentanza d’eccezione di Salvatore Perugini, tra i più forti piloni del Mondo, e fino a poco fa pilastro della nazionale azzurra. Ancora ci stiamo chiedendo perché per il Six Nations di quest’anno non sia stato convocato. Alle cronache balzano Pietro De Gennaro ed Antonio Cuccari, del Romagna Rugby (Serie A, girone 2) due cugini scuola Clan che stanno facendo innamorare i tifosi di Forlì, Cesena, Rimini e zone limitrofe di questo sport nobile trascinando in vetta alla classifica, dopo aver vinto la B lo scorso anno, la propria squadra. Senza contare il giovanissimo Alessandro De Luca, accettato all’Accademia di Roma. Un altro grande motivo di vanto per Santa Maria Capua Vetere e la scuola rugbisitca targata Clan dal 1993, ma nata sulle precedenti avventure sin dai primi anni ’70 in quel di Caserta. Anzi nel capoluogo di Terra di Lavoro è rinata l’ASD Rugby Caserta che sta avvicinando i bambini di scuole elementari e medie a questo sport, con l’impulso di Raffaele Piccolo e del presidente Mario Del Barone (in collaborazione con il Provveditorato agli Studi di Caserta). E’ partito da poco il secondo ciclo di incontri nelle scuole con la supervisione tecnica di Valentino Pirro, mister delle ‘pioniere’ del Clan al femminile. Ma poi ti ritrovi di domenica mattina a leggere di una meta segnata da un ragazzo che fino a 2 anni fa calcava il ‘Francesco Casino’ , Anfiteatro Campano sullo sfondo, e che sapevi giocasse a L’Aquila. Abbiamo scritto e riportato ieri il sogno trasformato in realtà per Cocchiaro, che ha contribuito alla vittoria dei neroverdi contro il San Gregorio Catania, e uscendo per ora dalla zona retrocessione di Eccellenza, acciuffando la Mantovani Lazio a 22 punti. Nelle fila aquilane gioca anche Luca Di Cicco, altro talento puro del rugby sammaritano. Il capitano de L’Aquila Rugby 1936, Maurizio Zaffiri, giocatore di esperienza assoluta, di grande carisma e generosità, anche fuori dal campo ci dice la sua sui ‘sammaritani’ aquilani e sull’ultimo turno di campionato:

Maurizio Zaffiri, capitano de L'Aquila Rugby 1936

“La partita contro il Catania – esordisce il terza linea classe 1978 – è stata secondo me una tappa decisiva per quello che è il raggiungimento degli obbiettivi stagionali che la nostra società si era prefissata ad inizio stagione e cioè la salvezza e la crescita dei giovani. La salvezza ancora non è matematica ma i 4 punti contro il Catania valgono doppio perché ottenuti contro una diretta avversaria. Anche la politica di puntare sui giovani sta dando i buoni frutti e Alessio Cocchiaro, metaman di giornata, ne è l’esempio lampante. Alessio gioca in un ruolo ricco di concorrenza nella rosa allestita quest’anno (ben 4) ma si è piano, piano, ritagliato un posto fisso nei 23 che ogni settimana scendono in campo ed ogni volta che è stato chiamato in causa ha dato il suo importante, importantissimo la scorsa domenica, contributo”. Zaffiri, però,non si sofferma solo su Cocchiaro, ma spende un commento anche su Luca Di Cicco: “Adesso aspettiamo Di Cicco. Luca è secondo il mio parere – prosegue – un ragazzo rugbisticamente molto interessante, quest’anno è stato un po’ condizionato dagli infortuni ma adesso è pronto e sono certo che il suo rientro in squadra si farà sentire”. Il capitano nero verde conclude con un pensiero: “Se posso approfittare vorrei cogliere l’occasione per ringraziare il Clan Santa Maria Capua Vetere, anche nella persona del suo presidente (Giuseppe Casino, ndr) per l’ottimo lavoro svolto nei settori giovanili e per la possibilità che ha dato ai suoi ragazzi di cimentarsi con il rugby semiprofessionistico indossando la maglia dell’Aquila Rugby, nella speranza che i ragazzi sammaritani percorrano la strada già intrapresa da Salvatore Perugini, mio collega e amico inseparabile”.



Luca Di Cicco: scuola Clan, anch'egli da 2 anni a L'Aquila

In verità lo scorso anno nel capoluogo abruzzese c’era anche Raffaele Argenziano, poi tornato alla base, ed ora fermo per impegni di lavoro. E chissà se poi toccherà ai vari Alessio e Paolo Villano, Munno, Di Mauro, Mario e Domenico Cappiello, De Luca etc etc che sono attualmente nella rosa del Clan a disposizione di mister Paolisso, primo in classifica nel girone campano di Serie C con 16 vittorie in 16 gare disputate. In fondo proprio Totò Perugini, così come Cocchiaro e Di Cicco, partì proprio da L’Aquila alla conquista di prestigiosi successi, fino ad essere un habitué dei Barbarians (club esclusivo ad inviti) e ad essere corteggiato da tante squadre di club si assoluto livello nel Mondo.


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