La trasferta di Pesaro ha sempre un fascino particolare e riporta alla mente i duelli epici degli anni Ottanta e Novanta quando le due provinciali lottavano per qualcosa di grande. I tempi sono cambiati ma il fascino resta invariato ed oggi va in scena una sfida che è tutt’altro che scritta in partenza.
La notizia, che era nell’aria, è l’assenza di Kevin Fletcher. Nel match con Varese ha riportato un forte trauma alla caviglia, non si è mai allenato in settimana e, dunque, è rimasto a Caserta ed il suo posto, tra i dodici, è preso da Kudlacek. La situazione fisica coi cui Caserta si presente all’Adriatic Arena è decisamente preoccupante. E’ stata una settimana veramente dura di lavoro visto che, spesso e volentieri, si è raggiunti i 10 presenti grazie ai ragazzi delle giovanili: «Di Fletcher già sapete, ma c’è Bell che ha un dolore al polpaccio mentre Collins ha avuto problemi muscolari. In tutto questo c’è il ginocchio di Rigo che non sta benissimo. Insomma, in passato siamo stati meglio ma non ci dobbiamo far condizionare da questi problemi».
Statistiche alla mano, l’assenza di Fletcher è una sorta di amuleto: il lungo ‘macedone’ ha marcato visita a Siena e Casale Monferrato ed, in entrambi i casi, la Juve ha vinto. Ma tolte le battute, l’innesto del giovane Kudlacek darà la possibilità di rifiatare a Collins anche se si accorcia la coperta sui lunghi. Inevitabili i quintetti ‘chiquitos’ con Smith da ‘5’ e Doornekamp da ‘4’. Ovvio il ricorso alla zona, arma che ha mandato in bambola Pesaro nella sconfitta, roboante, del Pala Verde contro la matricola Venezia.
La Scavo è una signora squadra ma l’ultima sconfitta ha fatto precipitare i marchigiani a ridotto della zona playoff..
«Non ci aiuta proprio il tonfo della Scavolini con Venezia – ribatte il coach Sacripanti -. Pesaro è una formazione di grandissimo talento e sicuramente giocheranno al meglio, con tanta voglia di riscatto perchè sono in palio punti pesanti in ottica playoff. Atleticamente ci sovrastano in tutti i reparti e sarà una partita molto difficile».
Allora cosa deve fare Caserta per giocarsela fino in fondo?
«Sicuramente dobbiamo essere bravi a non farli correre, a lavorare forte sul post up e sui loro pick ‘n roll. Tutto, ovviamente, parte dalla nostra difesa e dall’intelligenza nello scegliere quando correre e quando abbassare il ritmo. E, poi, bisogna lavorare bene a rimbalzo, tutti devono aiutare il compagno».
Torna a Pesaro da avversario, ma quanto vale questo match nell’economia della stagione bianconera?
«Anzitutto mi fa piacere tornare a Pesaro e poter salutare tanti amici che ho ancora la, poi quando si alzerà la palla a due si penserà solo a vincere questa partita. Per noi la situazione è abbastanza chiara: ci manca qualche vittoria per archiviare il discorso salvezza sul campo anche se, parallelamente, c’è la situazione societaria da vivere. Non ci vogliamo fermare anche se adesso arrivano delle partite veramente dure».
Sarà una bella battaglia, da vivere tutta d’un fiato.