«Anche noi della squadra abbiamo comprato dei mattoncini. Non sono ancora usciti sul muro, considerando che non l’abbiamo fatto come squadra ma singolarmente e quindi un po’ alla volta usciranno tutti. Abbiamo voluto farlo per dare un segnale forte ed importante alla società ed alla piazza dal punto di vista dell’attaccamento a questa maglia, a questa società e tutto quello che c’è intorno». Parte con questa dichiarazione l’analisi o se vogliamo il punto di vista di Giuliano Maresca, sulla situazione societaria che sta attraversandola Juvein questo momento. L’esterno romano, infatti, è partito direttamente da quella iniziativa che è stata definita da tutti come la migliore mai fatta fino a questo momento. E’ partito dal sostegno che la squadra ha dato alla società, per un qualcosa di raro considerando che si tratta di versamento da chi viene ‘pagato’ nei confronti di chi ‘paga’ per ottenere un servizio che nel caso di specie è rappresentato dalle prestazioni sportive. Un segnale forte ed inequivocabile, come ha detto appunto lo stesso Maresca, che la sinergia che si è creata tra questo gruppo e questa società, tra questo gruppo e la città stessa e tifosi, è un qualcosa di particolare che può e non deve volgere al tramonto. Mettendo da la misura economica, la partecipazione dei giocatori bianconeri deve essere un esempio, uno sprono nei confronti di tutti gli altri a dare il proprio contributo e lasciare il famoso segno nella storia della compagine di Pezza delle Noci.
Ma in effetti quanto pesa o fino a che punto incide tutta questa situazione, titoli sui giornali, confronti televisivi, sul quello che poi fate in campo?
«Sinceramente molto pochi se non per niente. Dal punto di vista economico, siamo abbastanza apposto e se ci guardiamo intorno molto meglio di altre squadre e realtà di questo campionato. E’ normale e logico che quando leggi sui giornali determinante cose o senti in tv della situazione, quando vai in palestra ci si confronta tra compagni o comunque proviamo a chiedere qualcosa ai dirigenti o a Pino stesso, ma niente più di qualche domanda poi pensiamo a fare quello dobbiamo fare e cioè allenamento senza pensare ad altro».
Anche perché all’orizzonte c’è una sfida che può regalarvi e regalare alla società un primo sospiro di sollievo, in attesa che dai piani alti possano fare altrimenti dal punto di vista economico…
«Domenica saremo al Palamaggiò per un faccia a faccia importantissimo. Vincere contro Varese nella giornata in cui Casale fa visita a Milano, potrebbe essere la nostra occasione per provare a chiudere un’altra porta, forse la più importante e sempre chela Juniornon faccia il colpaccio contro l’Armani, sulla strada della salvezza. Forse questa è importante tanto quanto quella contro Casale Monferrato e quindi non possiamo permetterci distrazioni e pensare che in palio c’è sempre il nostro obiettivo principale: la salvezza. Abbiamo avuto una quindicina di giorni per prepararci al meglio a questa sfida e quindi penso che arriveremo pronti a questo appuntamento».
Dal tuo punto di vista è un bene o un male riprendere dopo una sosta la corsa verso un traguarda importante?
«Personalmente penso che tutto dipende dal risultato che ottieni prima della sosta. Fortunatamente in questo girone di ritorno siamo riusciti ad arrivare alle due pause con due vittorie contro Treviso e Casale e quindi avere davanti due settimane di lavoro dove ci siamo allenati con serenità e tranquillità, ma soprattutto con concentrazione».
Anche se per non perdere quel livello agonistico, avete svolto un’altra amichevole con Sant’Antimo dove la notizia è stata quella di una ritrovata vena offensiva di Bell…
«Per noi non è stata una vera e propria notizia. Lo vediamo lavorare tutti i giorni e quindi ci aspettavamo che prima o poi avremmo visto il vero Bell. Quello in amichevole contro Sant’Antimo è stata la versione casertana più vicina a quella sua del passato. La speranza è che continui a migliorare giorno dopo giorno e che possa essere determinante già questa settimana con Varese, ma in generale in questo rush finale di stagione».
Bell a parte, cosa secondo te può fare al differenza in termini di risultati, rispetto al match di andata?
«Prima di tutto non siamo cambiati più di tanto rispetto all’andata dal punto di vista dei roster e quindi credo che la partita non sarà molto diversa dall’ultima persa per un soffio a Varese. Senza contare che in quella sfidala Cimberio ebbe delle percentuali di altissimo livello da ogni parte del campo con canestri anche allo scadere che hanno fatto la differenza. Difesa e sporcare le loro percentuali sarà la chiave per la vittoria».