Quando è iniziato il campionato di A1 eravamo tutti pieni di entusiasmo per questa squadra che tornava nel giro delle prime dieci. Oggi davanti ad una situazione di classifica critica, come siamo stati pronti ad esaltarci per l’inarrestabile cavalcata degli scorsi anni, ci lasciamo andare al pessimismo.
Prima di procedere con analisi e critiche è opportuno sottolineare e riflettere su alcuni punti.
Come detto, la squadra femminile si è guadagnata la serie maggiore con una serie di successi ininterrotti, ma questo non è bastato a far sì che questa piazza fosse appetibile a giocatrici di grande fama. Anche campionesse cresciute in questa vasca hanno preferito altre vetrine. Ma questo non ha preoccupato: la struttura di base della squadra c’era e in questa base si sono tempestivamente integrate tre ottimi nuovi elementi. Con una rosa con qualche nome di spicco, strettamente marcate in ogni partita, e altre ragazze piene di entusiasmo e volontà, anche se non pienamente esperte della massima divisione (non dimentichiamo alcune provenienti dal settore delle giovanile) si è continuato un progetto partito dal giorno della retrocessione in B.
Inoltre occorre considerare che il Volturno non è la sola squadra di A1 femminile: la squadra è parte integrante di una struttura sportiva importante per i giovani della provincia e dell’intera regione. Il lavoro svolto presenta, in questo bacino di utenza, una società completa con la squadra maschile impegnata nel campionato di serie B e soprattutto con un settore giovanile in crescita che vede impegnate nel settore maschile le squadre under 15, 17 e 20 e nel settore femminile le squadre under 15 e 17 pronte a scendere in vasca.
Tornando al campionato, si sono abbattuti poi imprevisti, quali i tre punti di penalizzazione o la travagliata trasferta di Bologna, che sicuramente hanno portato influenze negative.
Premesso che di sicuro ci sono delle colpe/errori in ciascun attore di quest’avventura (solo chi non fa non sbaglia), tutto questo non vuole portare a presentare scuse, ma a scegliere da quale punto di vista considerare la situazione: il bicchiere è mezzo vuoto, si cerca il “capro espiatorio” e si stravolge tutto, o mezzo pieno, in ogni caso si accumula esperienza, si analizzano gli errori e si continua il progetto da questa base.
Ora chi si considera esperto può criticare.
Noi, qualunque sia il risultato, stiamo con la squadra. Forza ragazze! (Così è se vi pare).
Alberto Lizza (dir. Volturno)