Tre anni a Caserta non si dimenticano. Specialmente se ci si aggiunge quella strepitosa rimonta del ’90-’91 che culminò con la promozione in serie B. Teodoro Piccinno quelle 76 partite con la maglia della Casertana se le porta dietro e le ricorda perfettamente. Dal 1989 (dieci vittorie consecutive con Caramanno) a quel maledetto spareggio di Ascoli che di fatto segnò il declino dei falchetti. Emozioni indelebili come ha sottolineato martedì sera in diretta a Caserta Gol. “Quei campionati sono stati i più belle della mia carriera e a distanza di tanto tempo fa sempre un certo effetto ricordarseli. Come ebbi modo di dire all’andata, dispiace vedere la Casertana in queste categorie e questo poteva essere davvero l’anno buono”. Al’ Capozza’ finì 0-0 lo scorso ottobre e in quella occasione Piccinno giocava in casa (è di Poggiadro a pochi chilometri) ma avrebbe voluto vedere vincere la Casertana. Domenica non ha dubbi: “Per quello che Caserta mi ha dato tifo Casertana tutta la vita. Ho ancora molti amici in città e spero di tornare presto ad abbracciarli. E’ vero, ho giocato e allenato anche a Casarano, sono di quelle aprti, ma la Casertana è sempre la Casertana. Rispetto all’andata sono cambiate molto le due squadre. I ragazzi di Ferraro devono recuperare diversi punti e non è facile. Però l’organico è valido e potrebbero riuscire nell’impresa. La Virtus invece pensa solo ad evitare la zona calda della classifica avendo abbandonato da diversi mesi l’idea di rientrare in zona playoff. Una volta questo incontro valeva un posto d’onore in C1 e due piazze del genere è un peccato che non riescano a riemergere. Il mio augurio è poter rivedere presto la Casertana tra i professionisti e appena avrò modo di fare un salto da quelle parti tornerò al ‘Pinto’ per tuffarmi in mezzo a tutti quei ricordi che mi porto dietro con tanto affetto”.