C’è un rapporto speciale che va ben oltre il mero dato agonistico e lavorativo. Si è creata una simbiosi tra l’A.D.N. Swim Project e Terra di Lavoro, in particolar modo tra il grande coach Andrea Di Nino e la nostra terra. Un legame che porta Di Nino anche al Palamaggiò, appena possibile, per tifare Juvecaserta. Ma c’è un rapporto di lavoro solido e non è un caso che abbia ancora scelto Caserta per una sessione di allenamenti con Milorad Cavic, il fenomeno serbo degli sport acquatici. E proprio dalle condizioni di Cavic partiamo nel racconto di questa intensa settimana di lavoro che continuerà fino a martedì: «L’Olimpiade di Londra è la sua ultima, grande, possibilità per far vedere quanto sia forte – confessa Di Nino in un break dalle sessioni in piscina -. L’operazione che ha avuto alla schiena gli ha ridotto la mobilità; nessuno è mai tornato a gareggiare a questi livelli dopo un simile intervento. E peggio ancora per un ‘delfinista’. Con Milorad abbiamo avuto anche uno scontro verbale, volevo svegliarlo e sono cose che gli allenatori devono fare. Avevo visto che non era ‘cattivo’ mentalmente ma qui a Caserta abbiamo fatto dei passi avanti importanti soprattutto nell’intensità del lavoro. Cavic è voluto venire a Caserta perchè sa bene che ha possibilità di lavorare in strutture all’altezza e di avere professionisti come il dottor Sergio Russo, tra i migliori in circolazione nel lavoro con le onde d’urto, ed Enzo Iodice, ormai un punto fondamentale della nostra struttura organizzativa. E’ qui da solo con me ed il suo massaggiatore serbo: è venuto a lavorare lontano da casa con una determinazione incredibile ed i primi risultati si vedono. Il duo Iodice-Russo ci ha portato nella vostra città, Milorad si paga tutto perchè vuole lavorare con questi professionisti casertani».
Dove può arrivare Cavic?
«Non è facile dirlo oggi. La terapia continua e solo dopo potremo fare delle previsioni. Ha preso la consapevolezza che ha una diversa mobilità ma sta facendo passi avanti. Gli Europei di Anversa rappresentano la tappa intermedia e non sarà il periodo di ‘scarico’. Deve scendere sotto i 52” per poi arrivare al top per Londra dove, per andare a medaglia, deve arrivare sui 50” e 7 decimi, almeno».
Ancora una volta avete scelto la città di Caserta per lavorare, un segnale chiaro del forte legame che si è instaurato in questi anni…
«Voglio ringraziare il presidente Zinzi e le società casertane che ci hanno donato la possibilità di usufruire, comodamente, dello Stadio del Nuoto. Ci hanno dato gli spazi d’acqua che abbiamo chiesto ma senza prevalicare nessuno. La collaborazione con le Istituzioni casertane è ottima. Ho girato tantissimo in vita mia, ma da nessuna parte ho avuto questi rapporti umani».
E’ previsto un ritorno, a breve, in città casomai prima degli Europei in programma ad Anversa?
«Bisogna vedere, anzitutto, che necessità ci saranno nelle cure. Abbiamo lavorato benissimo sia a Caserta che San Prisco ed anche alla palestra di Emiliano. Si vede la disponibilità di tutti per metterci a nostro agio. Caserta ha le potenzialità per produrre giovani campioni e lavorare coi big. In tutto il Centro Sud direi che pochi hanno questa capacità».
Un ultimo pensiero lo vuole dedicare alla nostra città, alla gente comune, alle sue eccellenze, alla sua voglia di essere parte di questo affascinante progetto: «C’è un lavoro di concerto unico, noi dobbiamo solo ringraziare la città per tutto quello che ci ha dato e ci sta dando. Hanno dimostrato di volerci con loro e, poi, con la gente del posto s’è creato un rapporto umano bellissimo. La gente che viene in piscina incita sempre Milorad, lui si sente a casa e noi con lui. Siamo arrivati nel 2009 e Terra di Lavoro ci ha portato anche fortuna visti tutti i successi conseguiti dai nostri atleti. Per curare Cavic abbiamo scelto questa terra, non altre. Noi siamo a disposizione della città in qualsiasi modo sia utile per dare maggiore visibilità a queste eccellenze che ci sono – conclude Di Nino nella solita piacevole chiacchierata che ci concede quando è in città -. Ci hanno dato tantissimo sia a livello logistico, lavorativo ed umano: adesso sta a noi dare qualcosa a Caserta, una città che è sempre nel nostro cuore ogni volta che scendiamo in acqua».