“Letto l’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Caserta in data 3 febbraio 2012 , e preso atto delle fantomatiche frasi sulla presenza di veri uomini attualmente presenti nella rosa del Real S.Felice a Cancello , mi sento in dovere , in qualità di uomo di calcio con una ventennale esperienza , di dover rispondere, esponendo le deplorevoli condizioni in cui mi sono trovato a lavorare in quattro mesi alla guida della squadra.
Si è partiti con un folto gruppo di under ( circa 15) provenienti dalle giovanili dell’Alba Sannio, più qualche mio uomo fidato ( Crisci Vincenzo su tutti ) , in attesa degli acquisti promessi e mai arrivati . Le mie indicazioni sulla campagna acquisti sono state sempre inattese in quanto tutti i calciatori da me personalmente contattati , e che ora militano nelle squadre della Valle di Suessola , hanno rifiutato categoricamente di firmare per una società che non gode di ottima fama e che , data la scarsa organizzazione , non destava sensazioni positive . Uno su tutti il rifiuto del calciatore Nostrale Agostino , figlio del dirigente Nostrale Luigi , che ha preferito andare nella vicina S.Marco Trotti senza alcuna garanzia tecnica, piuttosto che essere il leader della squadra capeggiata dal padre . Innumerevoli sono state la mancanze da parte di una società che , tramite la persona del Presidente Savinelli Filippo , è venuta meno nelle primarie esigenze di una squadra che milita in promozione : spogliatoi sporchi , mancanza dell’abbigliamento (fino alla 13° Giornata!!!) , mancanza di palloni per l’allenamento e attrezzature tecniche , ecc…
Nonostante tutte queste difficoltà si è cercato sempre di dare il massimo ad ogni allenamento e ad ogni gara riuscendo a racimolare un bottino , seppur esiguo , di 12 punti in 13 partite che vedeva la squadra quint’ultima a 1 punto dalla zona salvezza ma che denotava ampi margini di miglioramento in una squadra che stava iniziando ad esprimersi a buon livello . Tutto ciò non è bastato alla società che ha deciso di interrompere il rapporto senza avere la faccia di comunicarlo apertamente , rimandando a terze persone quest’onere , per poi richiamarmi e chiedermi di abbandonare il mio “oneroso” collaboratore ( De Sisto Vincenzo) e il portiere a cui mi ero affidato (Crisci Vincenzo) . Con la presente credo di aver fatto un quadro molto chiaro della situazione che ,mio malgrado, ho vissuto a S. Felice e che non mi farà mai più avvicinare a questa scellerata società” .