E’ stato l’argomento principale della settimana. Dal suo arrivo, dalla conferenza stampa, fino al momento in cui non ha messo piede in campo per il riscaldamento, Charlie Belle è stato sulla bocca di tutti i tifosi casertani per la sua prima sfida con la maglia bianconera al posto di Rose. E visto l’orgoglio cestistico che si ritrova (mostrato dalle smorfie e frasi di disappunto dopo ogni canestro sbagliato sotto gli occhi del suo nuovo pubblico ndr) l’ex Michigan State avrebbe voluto fare molto di più dei semplici otto punti con cui si è ritrovato a chiudere il ‘face to face’ con la Sutor di Fabio Di Bella. Ma se si dice che ‘volere è potere’ in questo caso il proverbio non può essere applicato in nessun modo. Troppe le attenuanti per una prevedibile non brillantissima partita. L’arrivo in fretta ed in furia, il jet lag, gli allenamenti duri per iniziare il cammino fisico per ritrovare la condizione, ma soprattutto la mancanza da campi da gioco da troppo tempo per poter avere quella freschezza e forza, specie nelle gambe, per mandare a bersaglio i tiri e correre avanti e dietro per il campo cosi come si vede nei video della sua esperienza a stelle e strisce. Insomma ci vorrà del tempo, intanto l’ex Bucks e Golden State prova ad analizzare il match contro la Sutor: «Siamo una squadra con tanto talento. Siamo riusciti a non mollare mai e restare sempre attaccati alla partita in tantissime occasioni evitando che Montegranaro prendesse il largo ed il dominio del match. Poi quando siamo riusciti a mettere la testa avanti nel match abbiamo sbagliato qualcosa di troppo e alla fine abbiamo perso la partita. Dispiace per il risultato, ma devo dire che dal punto di vista del gioco e dell’intensità, questa è una squadra che non molla mai».
Effettivamente quando siete passati sul 54:53, cosa vi è mancato?
«Sono effettivamente accadute due cose: da una parte la Sutor ha giocato meglio di noi, dall’altra abbiamo commesso tante e stupide palle perse che insieme a qualche chiamata arbitrale hanno permesso a loro, poi, di mandare a bersaglio canestri importanti. Sono effettivamente cose che capitano e quello che dobbiamo fare ora è scendere in campo, in queste situazioni, più duri e più determinati di quanto abbiamo fatto nell’ultimo match».
Ora che hai avuto modo di testare in partita il gioco di questa Juve, cosa ne pensi?
«Ho fatto solo pochi allenamenti e quindi non ho potuto vedere molto dell’intero sistema, ma sinceramente mi piace. Mi piace l’idea del coach di vedere e di concepire il basket. Quello che dobbiamo fare è solo continuare ad allenarci insieme in modo tale che sia io possa conoscere meglio i miei compagni e loro possano conoscere me; restare in salute, visto che negli ultimi tempi abbiamo avuto qualche problema di troppo e lavorare assieme per migliorare giorno dopo giorno. Sono sicuro che diventeremo ancora meglio di quello che siamo già».
Sei arrivato da qualche giorno e quindi è ovvio che necessiti ancora di un po’ di tempo. Ma dopo questo match come ti senti e quanto tempo pensi che ti serva per trovare la brillantezza che ti serve?
«Giusto un paio di partite. Il tempo di recuperare energie, di mettere benzina in corpo, ritornare asciutto e trovare potenza nelle gambe. Ora avremo un’altra partita nel giro di pochi giorni, poi tutto tornerà normale con una settimana di tempo per lavorare, poi ancora la pausa e continuerò a lavorare per farmi trovare al meglio. Non è stato facile arrivare in fretta ed in furia assorbire il fuso orario e lavorare un paio di giorni ed essere in campo. Nel primo tempo mi sentivo un po’ pesante, sono partito morbido, poi però sinceramente nel secondo mi sentivo meglio e questo è già un passo in avanti».
Come primo impatto hai trovato differenze tra questo campionato italiano e quello che hai lasciato?
«Sinceramente non tante. Certo ho giocato solo una partita, ma mi sono informato. So che negli ultimi anni questo è stato un campionato che è andato migliorando con tanto talento, ma da quando sono andato via non ho trovato tante differenze, anche per il mio nuovo inserimento. Ripeto devo solo riabituarmi ad un ritmo diverso e poi sono pronto a dare una grande mano a questa squadra».
E contro la Sutor, hai avuto modo di fare la conoscenza anche con il pubblico di Caserta, che idea ti sei fatto?
«Una grandissima impressione. Il pubblico qui in Italia è cosi come me li ricordavo e Caserta non fa certo eccezione, anzi. Sono stati grandi, ci hanno incitati fino alla fine e sicuramente meritano che giochiamo meglio di quanto abbiamo fatto e sono sicuro che giocheremo meglio di cosi».