La tappa numero 18 del viaggio di Colore e Calore fa scalo al Pala Del Mauro, nella ghiacciaia del palazzetto irpino. Un freddo cane, praticamente abbiamo lavorato con cappotti e cappellini di lana addosso neanche fossimo in mezzo alla strada. Clima caldo, invece, sulle gradinate con due tifoserie che si rispettano. Anzi rispettavano visto il finale indecoroso scritto quando tutto era filato liscio durante la gara. Cori solo per le proprie squadre, fischi isolati zittiti dai vertici delle curve, sciarpata maestosa dei 600 casertani, colorata coreografia nel settore irpino. Tutto normale, tutto come sempre, tutto come da copione e l’aspetto curvaiolo l’abbiamo vissuto col solito interesse ma senza preoccupazioni. Purtroppo, gli animi hanno cominciato a surriscaldarsi dopo il dito medio esposto da Andre Smith che, dopo aver preso qualche palla di carta addosso (parola di Sacripanti in conferenza stampa) si è reso protagonista di un gesto che ha poche scuse. Bordate di fischi per lui (come per l’ex Righetti, ma per il tradimento di qualche anno fa). Tutto sembrava, comunque, finire li’ ma, dopo la sirena, cominciavano i problemi. Anzitutto Dean, che si era messo a fare delle ‘flessioni’ davanti ai casertani, non aveva certo contribuito a tranquillazzare la folla. Il vero ‘colpo di genio’ lo metteva a segno Ron Slay. Qui lo conosciamo fin troppo bene. Lo scorso anno aveva fatto imbestialire Sacripanti durante Varese-Juve, quest’anno ha deciso di andare oltre. Stavolta ha preso di mira tutta Caserta, si perchè ha offeso tutti i suoi ex tifosi. Preso il bandierone biancoverde in mano per il giro di campo, che fu caro ad Omar Thomas, arrivato sotto la curva bianconera, invece di tirare dritto ed andare a festeggiare coi propri tifosi, cosa fa il nostro? Si ferma, inizia a sbandierare con fare provocatorio. Un gesto stupido, indecente, ma soprattutto senza senso. E qui gli animi si accedono. I casertani non digeriscono la provocazione, difficile dargli torto, ma sbagliano clamorosamente quando qualcuno non trova niente di meglio da fare che lanciare, verso il campo, due bottigliette d’acqua. La prima finisce sul parquet, la seconda centra in pieno il collega di Tele Nostra che era a pochi passi da me. Perchè? Perchè? Inspiegabile. Ormai è corrida pura, qualche tifoso irpino cerca di scusarsi coi casertani per il gesto di Slay, ma i bianconeri non vogliono sentire ragioni. Accusano gli irpini di aver dato la loro bandiera alla persona sbagliata. Il clima è teso: parte un coro contro Avellino (come non ne avevamo mai sentiti). Gli irpini replicano pensando ai napoletani. Ancora i casertani. Chiudono gli avellinesi col ‘Tutti a casa alè’. Per fortuna finiscono qui dieci minuti da cancellare. Per fortuna non c’è bisogno dell’intervento della forza pubblica per permettere ai casertani di fare ritorno a casa. Per onor di cronaca, prima del match qualche tifoso casertano mi ha detto del trattamento poco ortodosso ricevuto sul pullman dell’Inferno Bianconero da parte delle forze dell’ordine. Trattati in modo poco civile con tanto di perquisizione prima di arrivare al Pala Del Mauro, sempre stando a quanto mi hanno riferito. Ed adesso? Tra Casertana ed Avellino c’è un forte legame di amicizia mentre tra i cestofili era sempre filato tutto liscio. Appunto, era. Come rovinare un derby.