Air-Pepsi: il confronto statistico

Tornare a correre dopo la brevissima sosta natalizia è l’imperativo categorico che ispirerà la Pepsi di coach Sacripanti nell’ostica, o se volete osticissima trasferta in terra irpina. Avellino è avversario di tutto rispetto che sul proprio parquet ha saputo dettar legge e che vorrà sicuramente ben figurare nell’attesissimo derby campano, tra due formazioni che in questa prima metà di stagione hanno saputo stupire. E’ presumibile che, visto anche il favore delle festività natalizie, saranno tanti i casertani a seguire dal vivo le gesta di Collins e soci, i quali dovranno cercare di sfruttare l’onda lunga del rocambolesco successo ottenuto contro Teramo. Caserta ed Avellino hanno entrambe 12 punti in classifica, sebbene quelli della Juve siano stati conquistati in 10 partite e non 11 come nel caso dei biancoverdi (ancora in attesa di osservare il loro turno di riposo). Assolutamente bilanciato il rapporto tra punti fatti e subiti: se, infatti, gli uomini di Vitucci prevalgono per quel che concerne le medie realizzative (81,7 AV- 80,1 CE), i casertani superano i diretti avversari per rendimento difensivo (77,5 i punti incassati a serata per la Juve  a dispetto degli 82 che subiscono gli irpini). Al tiro da due i bianconeri prevalgono con un ottimo 53%, mentre gli irpini si fermano al 50%. Da oltre l’arco dei 6 metri e settantacinque invece a mettere il muso avanti è il team di Vitucci che realizza dalla distanza il 37,8% delle conclusioni tentate, la Pepsi al momento fa registrare il 36,2%. A cronometro fermo Caserta fa registrare il primato assoluto, segnando con l’81,3%; Avellino staziona invece sul 75,6%. Praticamente identico il rendimento sotto le plance, dato che entrambe le odierna contendenti catturano 35 rimbalzi  a serata. La Juve dovrà fare parecchia attenzioni alle attitudini da Arsenio Lupin degli avellinesi che sono primi per palle rubate in media  a partita: 11,5 (la Pepsi si ferma a quota 9). 15 infine le palle perse in media dal team caro al presidente Gervasio, una in meno rispetto a quelle dei biancoverdi.   

Pio Carfora