«C´è poco da dire riguardo a quei sessanta secondi, se non che Righetti è entrato nella cabina telefonica si è cambiato d´abito ed è diventato il nostro `Superman´ salvando partita e giornata». Non ci si poteva non aspettare una frase ad effetto da colui che ormai conia citazioni per ogni momento particolare di questa stagione: Andre Smith. Dopo i `gladiatori´ ed i `romani´, intesi ovviamente come le armate dell´antico impero, ecco arrivare `Superman´. Ecco arrivare l´investitura a supereroe di uno che proprio a Roma si era portato a casa anche quella di `gladiatore´ dell´arena del Pala Tiziano. Se magari avesse scelto Batman, lui di sicuro sarebbe potuto essere il Robin della situazione dal momento che le sue cifre sono quelle poste immediatamente sotto al nome dell´ex Avellino.
«Se vogliamo racchiudere tutto in poche parole – ha continuato il lungo natio del Minnesota – allora possiamo dire che nei primo trentotto minuti Teramo semplicemente ha giocato meglio di noi. Per quanto ci riguarda in quei minuti non abbiamo fatto altro che giocare male, difendere peggio e commettere degli errori stupidi che in genere non commettiamo».
Il pressing che Teramo, ma in generale tutti gli avversari, mettono su Collins in cabina di regia può essere un problema per questa squadra?
«E´ un problema nella parte in cui Collins deve giocare tanti minuti e farlo con tanta pressione addosso fino alla fine e spendendo, quindi, tante energie che vengono in meno alla nostra causa. Insomma lo sforzo non è certo da poco per provare a liberarsi delle marcature degli avversari, ma è solo una questione di stanchezza, nulla di più».
Quale potrebbe essere la soluzione migliore per il futuro?
«Quello che è accaduto in alcuni momenti della partita di oggi (domenica ndr) potrebbe essere una buona soluzione. Già in genere Maresca e Rose, danno una grande mano in cabina di regia per provare a sgravare Andre dal peso di essere in possesso del pallone e quindi spendere energie dal primo secondo dell´azione. Poi in aggiunta questa sera anche Righetti ha dato il suo contributo, oppure sul pressing alto degli esterni anche io sono sceso e ho portato avanti il pallone. Possiamo avere varie soluzioni, dobbiamo di volta in volta scegliere quella giusta».
Dopo il passo falso a Cremona, contro Teramo si doveva vincere e alla fine si è vinto…
«Era fondamentale non solo per il nostro obiettivo finale,
ma anche per la situazione attuale di classifica. Da quando sono arrivato in Italia e partita dopo partita, ho capito che questo campionato è molto difficile e competitivo. Perdi una partita e dal quinto posto ti ritrovi al decimo e viceversa, a dimostrazione del fatto che la classifica è corta e che tutte le squadre sono vicine. Ho imparato, dunque, che ogni partita è e va giocata come una finale di campionato. Questo è l´unico modo per affrontare il campionato italiano».
Quale è stata la chiave dell´overtime?
«Dare la palla a Righetti. Quando siamo tornati in partita da uno scarto in doppia cifra con quei canestri e con la tripla di Alex sulla sirena, sapevamo che non potevamo perdere questa partita. Sono stati cinque minuti in cui tutti abbiamo dato una grande mano ed il nostro contributo per aiutare la squadra e portare a casa la vittoria».
E poi come al solito il marchio finale, le parole che ti lasciano li con il sorriso, quello che ovviamente non manca mai sulle sue labbra nella buona e nella cattiva sorte: «Abbiamo 6 partite in venti giorni il che potrebbe essere un problema per giocatori come Maresca o Righetti che sono un po´ più in la con gli anni, ma per noi giovani non c´è nessun tipo di problema».