Una settimana dal doppio valore, per la dirigenza bianconera. Una settimana di avvicinamento ad una partita che da sola potrebbe valere più di metà stagione sia in termini cestistici che in termini di futuro. Una vittoria contro la Bancatercas, infatti, porterebbe Collins e compagni a fare un grandissimo balzo in avanti all´interno di quella ristretta cerchia di squadre che hanno posto all´inizio dell´anno la permanenza in questo campionato, a prescindere che poi attualmente la classifica rifletta o meno questa situazione. Ma vincere e soprattutto farlo con un palazzetto anche apparentemente pieno, sarebbe l´accoppiata giusta per far scattare ancora una volta la molla all´interno del gruppo che attualmente è alla base societaria della franchigia di Pezza delle Noci, ma anche in chi magari potrebbe riconoscere nei tanti ‘aficionados’ che nella giornata bianconera hanno deciso di mettersi al fianco del proprio ‘amore’ sportivo, un incentivo ad essere parte attiva della continuazione di questa affascinante e lunga ‘love story’. Pensiero che ha esposto anche il numero uno casertano, Francesco Gervasio: «Vedere il palazzetto pieno nella giornata bianconera, ci potrà essere di grande aiuto non solo come messaggio nei nostri confronti e quindi vedere che effettivamente i tifosi sono pronti a tutti per questa squadra, ma anche per gli eventuali sponsor che in futuro potrebbero anche entrare a far parte di questa famiglia ed iniziare anche un progetto futuro. Insomma una partita per l´ennesimo biglietto da visita, in quanto se ci saranno tante persone disposte a pagare il biglietto e ad essere presenti, vuol dire che le basi per aumentare a dismisura il numero degli abbonamenti della prossima stagione c’è eccome. Senza contare che abbiamo dimostrato che ci si può fidare anche di una squadra che sulla carta poteva non avere appeal e grandi nomi, ma che poi ha dimostrato di essere grande in campo».
Come mai si è scelto di svolgere la giornata bianconera proprio contro Teramo?
«Prima di tutto per una questione economica, ma soprattutto perché abbiamo ritenuto la sfida contro Teramo di valore uguale o anche superiore, visti i nostri obiettivi, a quella contro Milano. Quella di domenica, per noi, rappresenta uno scoglio da superare a tutti i costi per puntare dritti ed in maniera anche spedita verso il nostro risultato finale. Senza contare, poi, che la settimana dopo contro Bologna saremo anche in tv».
Come sta andando?
«Ad oggi (ieri ndr) i numeri non sono certo confortanti, ma aspettiamo fino alla fine per capire quale sarà il reale numero dei biglietti e non dei presenti, dal momento che so che tanti che non sono a Caserta compreranno il biglietto anche se impossibilitati fisicamente ad essere al Palamaggiò. In più in questi giorni la mancanza della linea al Palamaggiò ha rallentato tantissimo la vendita, con tanti che magari avranno preferito arrivare direttamente alla partita per comprarlo o magari comprarlo altrove domani (oggi ndr) o domenica mattina».
Di media quanti sono i tagliandi staccati il giorno stesso del match?
«Un migliaio, ma generalmente quasi tutti di curva. Ovvio che la nostra speranza ed aspettativa è essere come minimo intorno alle 3000 unità».
Ha parlato della sfida con Teramo come biglietto da visita dal punto di vista del tifo, per il futuro. I tanti appelli mediatici, invece, hanno apportato qualche riscontro?
«In parte. Come sempre ce ne sono tanti a parole, ma pochi con i fatti. In questi giorni, anche se la trattativa era avvita da tempo forse anche prima di Milano, abbiamo chiuso un contratto con un grosso centro ortopedico di Aversa, Corpora, e quindi in questo caso abbiamo avuto anche un riscontro reale per una mano in più».
Altra vetrina importante sono i risultati. Alla luce proprio di questi ‘biglietti da visita’ che la Juve vuole lasciare per trovare partner, le Final Eight di Coppa Italia potrebbero rappresentare un bel palcoscenico?
«Parto col dire che al risultato sportivo penso solo dal venerdì alla domenica sera, per poi concentrarmi solo su quelle che sono le faccende societarie ed economiche. Detto questo, dunque, la risposta è assolutamente si e la dimostrazione è stata la scelta post infortunio di Stipanovic portando in squadra Tusek. Un giocatore in più in quel momento era uno sforzo consistente per noi, ma l´abbiamo voluto fare per non perdere continuità nel gioco e quindi nei risultati che sono ovviamente la nostra vetrina principale».
Vetrina poco piacevole domenica scorsa contro Cremona, come ha visto i ‘suoi’ ragazzi?
«Consapevoli che con poco in più si poteva portare a casa un’altra vittoria – conclude il giovane presidente bianconero -. Ma ormai la Vanoli fa parte del passato, ora dobbiamo pensare a Teramo e a non perdere in casa che rappresenta un punto fondamentale per la salvezza, ma anche per altri obiettivi».