Punto d’oro per la Real Mondragonese. Nella bolgia di Parete, i rossoblu riescono a portare a casa un punto che, in condizioni ambientali proibitive, alla resa dei conti peserà un macigno ai fini della lotta play-out. Condizioni ambientali proibitive e da sospensione della gara laddove nessuna forza dell’ordine era presente a garantire un minimo di sicurezza anche puramente di facciata. Tra i dieci giocatori in campo e il centinaio di tifosi di casa né una transenna, né una rete divisoria, né nulla di nulla, assicurava la corretta e limpida condotta di gara. Naturalmente in tali condizioni di gioco anche il più esperto e glaciale arbitro di serie A si sarebbe fatto influenzare, figuriamoci un direttore di gara che, dopo pochi minuti di gioco, viene intimidito dal capitano avversario che all’atto dell’espulsione gli fa cadere di mano il taccuino segnapunti mollandogli un ceffone sulla mano. Non contento al rientro negli spogliatoi, tra primo e secondo tempo, aspetta l’arbitro all’entrata degli stessi e gli scaraventa la porta in faccia, procurandogli gonfiore ed ematoma sulla tempia destra. Partita da sospendere in qualsiasi altro campo del mondo, ma non qui a Parete per l’arbitro, che ormai – intimorito e non lucido – al rientro in campo per il secondo tempo fischia a senso unico, compromettendo partita e risultato che era ormai in pugno per i Mondragonesi in vantaggio per 2 reti a zero. A questo punto la cronaca della gara risulta anche irrilevante. Solo per gli almanacchi, la Real Mondragonese va in vantaggio per due reti a zero nel primo tempo con Zevola F. e Zevola M.. Raggiunta come poc’anzi detto sul 2 a 2 nel secondo tempo, va addirittura sotto di un gol, per poi ristabilire il risultato sulla definitiva parità di 3-3 con Cardillo G. a cinque minuti dal termine.
E’ davvero un peccato che tali partite, vengano sfalsate e compromesse da elementi estranei al terreno di gioco. Ancor più strano e deprimente, come puntualmente, una squadra ospite, non sia per nulla tutelata nelle partite in trasferta.