«Non può che non essere riassunta con un solo aggettivo questa prima parte di stagione: difficile». Esordisce cosi Daniele Cinciarini nel commentare l’inizio di una Vanoli che definire tormentato è un vero e proprio eufemismo. Un via vai di giocatori, un cambio di allenatore, ma soprattutto un cambio di direzione di enorme importanza con la partenza e la perdita di Von Wafer (anche se poi l’avvento dell’esterno Nba non ha certo avuto l’effetto sperato visti i quattro punti in classifica).
«Abbiamo cambiato tantissimo – ha continuato lo stesso Cinciarini – sia per quanto riguarda il pacchetto dei giocatori che per quanto riguarda la gestione tecnica della squadra. Nonostante tutto, però, abbiamo giocato delle buone partite. Certo tutte sconfitte e solo 4 punti in tasca senza nemmeno una vittoria casalinga, ma sono sempre state sconfitte in volata e prestazioni da cui ripartire anche quando siamo scesi in campo contro formazioni di altissimo livello e di altro rango come Milano e Siena. La cosa confortante, però è che i quattro punti che abbiamo sono frutto di due scontri diretti importantissimi per raggiungere il nostro obiettivo finale: la salvezza».
Quanto cambia la Vanoli con e senza Von Wafer?
«Cambia tantissimo. Con Von Wafer in squadra il nostro gioco era basato per l’80% su di lui ed il suo talento. Ora abbiamo perso qualcosa da questo punto di vista, oltre che in termini di leadership, e tutti siamo chiamati a fare un passo in avanti sia dal punto di vista mentale che tecnico apportando quel mattoncino in più per sopperire anche alla sua mancanza».
Quanto è cambiata, invece, Cremona dopo l’avvicendamento in panchina?
«Nella mentalità. Mettendo per un attimo da parte l’aggiunta di alcune regole che ci mancavano, abbiamo messo quella grinta e cattiveria in più anche nei momenti bui. Prima nel momento del bisogno di disunivamo, mentre ora restiamo uniti e compatti e pronti a lottare fino alla fine».
Quale il punto di forza di questa Vanoli?
«Il gruppo. Non c’è altra strada da percorrere, specie in questo momento».
Ed ora al Pala Radi dove non avete mai vinto, arriva Caserta.
«Una partita difficilissima, contro una squadra che viene da due colpacci come quelli di Roma e Milano e che è in buona salute, oltre che essere allenata da un ottimo coach come Sacripanti che conosco bene. Abbiamo visto gran parte delle partite che hanno giocato e alla fine la conclusione è stata sempre la stessa: sono una squadra temibile e con tanti tiratori. Quindi non possiamo permetterci passi falsi».
Quale la chiave?
«Una sola: la difesa».