Quando arrivano queste notizie si fa fatica a trovare un senso alle cose. Si fa fatica a trovare una spiegazione del perchè il destino sia tanto crudele. Purtroppo non resta altro che rassegnarsi e portare nel cuore il ricordo di un ragazzo d’oro. Caserta, ma tutto il basket italiano, è piombata nella disperazione per la tragica e prematura scomparsa di Brent Darby, il folletto che ha vestito l’allora canotta della Eldo Caserta nella sua prima stagione dopo il ritorno nel massimo campionato nazionale. La notizia arrivata direttamente da Detroit ha sconvolto tutti: le pagine Facebook e Twitter sono state inondate di messaggi di cordoglio non solo da parte dei tifosi ma anche degli addetti ai lavori (da Sean Colson a Ron Slay, compagno di Darby proprio qui all’ombra della Reggia). Messaggi di commiato per un ragazzo veramente d’oro, e non sono parole di rito o circostanza. Brent non ha vinto la partita piu’ importante della sua vita: il suo cuore ha cessato di battere in un giorno qualunque in Michigan. Non ha superato, al meglio, un’operazione al cuore alla quale si era sottoposto qualche tempo fa. Pare, stando da quanto rimbalza dagli States, che si siano formati dei grumi di sangue nelle gambe durante il decorso post operatorio al cuore. Non ce l’ha fatta quel piccolo grande folletto che, in Italia, aveva trovato una seconda casa. Nel Belpaese ha indossato le canotte di Trapani (2004/05), Carife Ferrara (2005/06), Air Avellino (2006/07), Sassari (2007/08), Pistoia e Venezia (2009/10) mentre nella stagione 2008-2009 era qui tra noi. Tra noi casertani. Aveva la canotta numero 22, venne in un momento delicato della stagione subito dopo l’ennesimo taglio del play americano (si era partiti con Jamar Butler e si era continuato con Horace Jenkins). Ha accettato la proposta bianconera e si è messo subito a disposizione di coach Frates. Il debutto del ragazzo di River Rouge avvenne il giorno 8 di marzo del 2009 nella sfida vinta 79:74 contro Teramo: quel giorno fece 12 punti in 18’. Ha dato una mano per centrare la salvezza giocando 10 partite (7.6 punti di media col 48% da 2, il 33% da 3, quasi 2 assist a gara e 6 di valutazione a partita). Non solo Caserta lo piange, ma tutta l’Italia. Era un ragazzo d’oro. Aveva solo 30 anni. Adesso è sempre nei nostri cuori. Nel cuore di una popolazione che ha sempre un posto speciale per i ragazzi come Brent.