Il Cedri San Nicola si conferma in vetta alla classifica



Francesco Miraglia

La capolista imbattuta fa tappa a San Giorgio del Sannio, dove coglie l’ennesimo successo e consolida la sua leadership secondo un copione che la vede protagonista in vista del salto di categoria. Basket Sant’Agnese prova a opporsi con grinta ma ignora che l’intransigenza arbitrale le lascerà pochi margini di manovra: Marino precauzionalmente in panchina per tre falli. Subito penalizzata dai falli di squadra, Sant’Agnese subisce la precisione dalla lunetta che procurano alla compagine casertana ben 33 punti nell’esecuzione dei tiri liberi. La manovra interrotta continuamente (e a ragione) dal duo arbitrale Petrillo/Capolupo,  innesca il senso di frustrazione nei sanniti impotenti dinanzi a siffatto evolversi della gara. A metà della seconda frazione, Ranauro si fa espellere per reiterate proteste a seguito di un fallo fischiato dall’arbitro; vani i tentativi di calmare il giovane sannita e quando il gesto eloquente dell’arbitro affida il sannita al ristoro della doccia, coach Mirra  sfoga la sua rabbia per il comportamento del suo giocatore contro un’incolpevole bottiglia: tecnico anche per lui. In verità coach Mirra aveva ben donde d’essere arrabbiato con i suoi atleti, giacché non riusciva a ottenere il pressing a tutto campo che chiedeva in continuazione. Il ritorno in campo dopo il riposo lungo, mostra un Cedri appagato e un Sant’Agnese più lucido che riesce a imbastire, specie nella terza frazione, frammenti di gioco assai apprezzabile. Che dire di Cedri, squadra di diverso tasso tecnico, Tranfa in doppia cifra con 26 punti di cui 15 dalla lunga distanza; Bazzucchi 14 punti di cui 12 dalla lunetta: la notizia è che un’istante prima di lasciare il campo per far posto a un compagno, commette l’unico errore dalla lunetta. Tutta la compagine casertana si muove in campo con la disinvoltura di chi è prossimo a una categoria superiore, tant’è che Guida, Buzzoni, Servidei Iorio, Corbo e Santoro s’intendono a meraviglia e foraggiano i cecchini di palle invitanti.
 Questa gara, archiviata quale ennesima capitolazione casalinga, non era certo quella che potesse rappresentare la svolta: quelle da vincere sono le gare con i pari.




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