Ormai sembra una cantilena, ma ancora una volta la Juve è attesa da una sfida impossibile. Se a Cantù serviva un’impresa, oggi c’è la stessa vigilia del pre Siena: un miracolo contro l’Emporio Armani, candidata numero 1 a spezzare l’egemonia mensanina. Talmente forte questa Olimpia che può permettersi di far partire Gallinari (all’ultima partita in Italia) dalla panchina. Talmente forte che può ruotare due quintetti senza perdere intensità, tecnica e forza fisica. Talmente profonda che, ogni volta, Scariolo può trovare un protagonista nuovo per vincere. Ma la Juve, ancora senza Stipanovic, ha già dimostrato di avere doti caratteriali incredibili, una forza mentale di prim’ordine ed una voglia di non mollare clamorosa. Siamo sinceri è un’impresa disperata ma coach Pino Sacripanti non ha voglia di alzare bandiera bianca in anticipo.
Arriva Milano, un’altra sfida ai limiti dell’impossibile…
«Beh, basti pensare che un loro top player costa quanto tutta la Juve – asserisce, con un sorriso, Sacripanti -, ma per fortuna in campo non ci vanno i soldi ed i contratti. In campo vanno gli uomini con le loro doti non solo tecniche, ma anche caratteriali: va l’organizzazione della sfida, va anche il calore della gente casertana che vuole spingere Davide a battere Golia».
Che partita deve fare la Juve?
«Guardando i numeri non dovremmo neanche scendere in campo, ma credo in un’impresa. Deve partire da me e finire all’ultimo dei tifosi: solo lottando tutti insieme possiamo farcela. Sicuramente l’energia caratterizzerà questa gara; non dobbiamo avere timore, possiamo sbagliare, possiamo fare una cosa in più anche se non va bene, ma dobbiamo farla. Se la mettiamo sul talento siamo in netto svantaggio, ma dobbiamo giocare col cuore e, se qualcuno sbaglia, va incitato».
Milano ha un talento sconfinato, un roster profondo, ma ha dimostrato di avere, nel corso della stessa partita, dei clamorosi ‘up and down’. E la mente corre alla clamorosa rimonta subita, in casa, contro il Partizan in Eurolega…
«E’ vero, hanno delle rotazioni che spaziano dai 15’ ai 22’ per quasi tutti i giocatori, ma nell’arco della sfida hanno dei break positivi e negativi. E’ chiaro che noi dobbiamo, necessariamente, sfruttare quei momenti di vuoto che incassano e limitare i danni quando accelerano. Per giocarcela dobbiamo, per forza, disputare una partita quasi perfetta, stile Siena. Non bisogna avere paura di sbagliare».
Il fattore campo sarà importante anche se, va detto, in molti verranno a vedere Gallinari…
«Sì, lo sappiamo e speriamo anche di fare un buon incasso visto che, di questi tempi, serve alla società. Il nostro pubblico è fondamentale, ma non solo in queste partite. A loro mi va di dire solo una cosa: non dovete demoralizzarvi se vedete degli errori, potete darci una spinta pazzesca al cospetto di una simile formazione – conclude il coach -. Ogni partita, e questa in particolare, può essere una nuova svolta all’interno di un calendario tremendo».