Terza sconfitta consecutiva per la Juvecaserta che, nell’improba trasferta del Pianella (dove la Juve non vince da tempo immemore ovvero 23 anni), deve alzare bandiera bianca contro Cantù, una delle migliori formazioni del campionato. Peccato perchè, anche questa volta, la Juve ha dimostrato di potersela giocare contro qualsiasi avversario. La difesa sul perimetro, nuovamente, è piaciuta poco contro i cecchini brianzoli (11/20 da 3) Una sconfitta messa in preventivo ma che ha dato qualche segnale incoraggiante di ripresa per Rose oltre ad un Tusek che si è inserito bene nel sistema di Sacripanti. Infine, e non vuole assolutamente essere una giustificazione ma l’arbitraggio non è piaciuto a nessuno: soprattutto i fischi di Chiari sono stati altamente penalizzanti. Non è una scusa visto che anche la Bennet ha avuto di che recriminare (con Sahin e Provini).
PRIMO QUARTO
Si comincia col minuto di raccoglimento per le vittime della strada mentre Trinchieri deve fare a meno di Micov reduce da un infortunio occorso nella sfida di Eurolega contro il Fenerbahce. Caserta inizia con intelligenza, senza forzare ma giocando pulito; solo Shermadini (6) tiene botta ma il muso avanti è quello bianconero (6:8 al 3′ dopo il +4). Sacripanti ordina la zona 2/3 ma è la bomba di Fletcher (7) a siglare il pari a quota 13 (5) dopo la fiammata di Markoishvili (7 in un soffio). Caserta soffre troppo il pick ‘n roll di Shermadini che vola a quota 8 sempre in beata solitudine ma è sempre avanti nel punteggio (15 punti sono della Georgian Connection canturina). Leunen mette la freccia per i brianzoli quando entra un positivo Lighty. Al primo stop è 22:21 per i locali, un punteggio decisamente alto (Cantù tira 9/13 dal campo).
SECONDO QUARTO
Si riparte e Righetti e Tusek aprono il fuoco dalla lunga distanza (22:27). Cantù impatta dopo il missile di Basile ma al 13′ Scekic è costretto ad uscire dopo una bruttissima botta al ginocchio. Sacripanti ha tanto da Doornekamp, Tusek e Rose ma è sempre la difesa che fatica a trovare l’antidoto all’offensiva lombarda (Sacripanti si rifugia, ancora, nella zona 2/3 con la ‘salita’ del terzo di dietro sul lato forte). Il nono punto di Tusek lancia la Juve sul 32:37 al 17′ (praticamente coi panchinari dentro). Tusek è un’ira di Dio (11), Righetti è un fattore pazzesco (9 di valutazione in 9′) e Caserta va negli spogliatoi avanti (39:41) con buzzerbeater di Rigo dopo l’ennesimo rimbalzo offensivo (3).
TERZO QUARTO
Partenza scoppiettante di Cantù: gioco da 3 punti di Lighty e la bomba di Mazzarino permettono il sorpasso immediato (47:43). Sacripanti torna a mischiare le difese ma Lighty buca la zona con la nuova bomba (14). Per fortuna arriva il quarto fallo di Shermadini (25′) ma il ‘cardinale’ Mazzarino spara un altro missile e Smith compie fallo antisportivo (generoso fischio pro lombardi dopo una sequela di fischi contrari ai locali). Alla fine della sfuriata Caserta piomba sul -8 (55:47 al 27′). Nel momento difficile serve una sveglia ed arriva puntuale con Collins che insacca un tiro pesante dopo un cross over da sballo (-3 al 29′). All’ultimo ‘stop and go’ Cantù è avanti di 8 dopo 4 punti di Basile e la bomba di Markoishvili.
QUARTO QUARTO
A spaccare la partita ci pensa Basile: due triple ‘ignoranti’, direttamente dal parcheggio del Pianella, del Baso fanno volare i canturini sul 68:56 dopo 90″ del quarto periodo. Rose (incoraggiante la sua prestazione) riporta Caserta a -8 ma ancora lui, ancora il Baso (14 nel quarto), spezza in due i sogni bianconeri con un gioco da 4 punti (72:60 al 35′). Di fatto, la sfida termina qui ed è un lungo garbage time che serve a tutti per aggiustare le statistiche e pensare alle prossime partite. Il gap finale, comunque, non rispecchia il reale andamento del match e la punizione è ingenerosa.