Un momento di aggregazione che solo nel Meridione si riesce a vivere. Ce l’ha confessato anche Pino Sacripanti, lontano dagli occhi e dai taccuini; il coach bianconero ha ammesso che la partecipazione al dolore nel Sud è diversa rispetto al suo Nord. C’è unione, condivisione, voglia di non lasciare soli coloro che hanno perso un pezzo importante della loro vita. Fare la fredda ed arida cronaca del pomeriggio al Pala Vignola sarebbe superflua, priva di cuore, senza stimoli. Per una volta abbandono il ruolo che mi compete, per vestire quello più genuino del semplice spettatore dell’evento. La commemorazione delle 4 Stelle che ha scaldato il cuore e che ha reso meno dolorosa la ferita incurabile che tutti ci portiamo nel cuore. Non verranno mai dimenticati i volti di Manuela Gallicola, Gianluca Noia, Paolo e Gigi Mercaldo. Non verranno mai dimenticati non solo dai familiari ma anche dalle persone semplici che, con rispetto e compostezza, hanno affollato la struttura che, per tutti noi ormai, è il Pala 4 Stelle. Erano un migliaio e non tutti erano conoscenti delle vittime dell’incidente di Buccino. C’era tutto il mondo del basket casertano: dalla Juvecaserta al grandissimo completo, fino all’ultima squadra del campionato Uisp. Una famiglia: questo è diventato l’universo cestistico di Terra di Lavoro. Già in passato ci conoscevamo tutti, questo dolore immenso ha rafforzato quest’unione. Il sacrificio delle nostre stelle non è stato vano e bastava guardarsi negli occhi. In silenzio. A volte con un sorriso, tante volte con le lacrime. Lacrime a fiumi durante la lettura delle varie missive degli amici e dei parenti. Dolore vero, composto e mai eccessivo, quasi tenue, ma vivo. Non me ne vogliano tutti coloro che hanno dedicato un pensiero prima della messa officiata da Don Antonello, ma le parole che hanno scaldato maggiormente il cuore sono quelle lette da coach Porfidia (l’allenatore di quella Juve under ) a nome di Rosario De Felice (uno dei due superstiti, insieme a Andrea Turino, della macchina coinvolta nell’incidente). Rosario non si perde una singola partita della Juvecaserta, sorretto da una forza sua clamorosa ma anche dalla fede incrollabile del papà e di tutta la sua famiglia. Rosario, a testa alta, è sempre in mezzo a noi e col suo dolce sorriso ci scalda sempre l’anima. La sua lettera è stata da brividi; ma brividi veri. Per la prima ha deciso di esprimere il suo stato d’animo e quelle parole cariche di rabbia, ma anche di speranza, rivolte alle 4 Stelle, avrebbero commosso anche un cuore di pietra. Il suo ricordo di tutti ci ha fatto sentire piccoli davanti alla grandezza di questo giovane leone. I video proiettati c’hanno fatto riaprire gli occhi su queste quattro vite spezzate, maledettamente, troppo presto. Il ricordo resta vivo, niente e nessuno potrà mai dimenticare questo momento. Niente e nessuno potrà mai non avere uno spazio nel proprio cuore per i nostri grandi amici. Nel cielo bianconero, le stelle più belle sono loro. Ci guidano il cammino, ci fanno sentire fieri di essere parte della grandissima famiglia della pallacanestro casertana.