Onorato: “Una piazza come Mondragone può benissimo giocare la D a vincere”



Il kaiser Onorato

Da giocatore ha infiammato le platee  con i suoi guizzi e gol d’astuzia. Su youtube il filmato con le sue reti  tra i più cliccati. Smesso di giocare, ha sempre creduto nel lavoro dei giovani lanciandoli e valorizzandoli. A Mondragone lo ricordano sempre con affetto e nostalgia ricordando lo splendido campionato 2009-2010 culminata con l’amara finalissima del 23 maggio a Mondragone contro il Baratta.A distanza di quasi 2 stagioni le scritta sui muri dello stadio domiziano inneggianti a lui campeggiano in bella mostra a dimostrazione di aver lasciato un qualcosa d’indelebile nel cuore di tutti i tifosi domiziani. Lo scorso anno lo splendido inizio campionato con la RitaErcolanoprima di dimettersi in solidarietà col proprio presidente Righi anch’egli dimissionario. Storia di un tecnico che ama il sacrificio e lavoro, che non ama vendersi né promettere sponsor pur di sedersi una panchina. Quest’anno altra avventura affascinante con i giovani della Berretti dell’Arzanese: dopo un inizio in sordina ,la squadra segue alla perfezione l’idioma e credo tattico del proprio condottiero. Reduce dal bel pareggio (3-3)di Nocera, il kaiser Onorato si dichiara soddisfatto del lavoro fin qui svolto con i suoi gioiellini:” Contento dell’abnegazione , dello spirito di sacrificio e umiltà mostrati dai miei ragazzi.  Abbiamo giocato a Nocera contro la Berretti rossonera. Dopo essere andati in vantaggio a fine primo tempo, abbiamo raddoppiato e triplicato dopo la loro rete. Negli ultimi dieci minuti dopo svarioni della nostra difesa, abbiamo beccato 2 reti. I ragazzi si stanno comportando bene. Questi ragazzi scelti al novantesimo se si può dire hanno disputato i provinciali e solo qualcuno ha fatto i nazionali. La società è contenta perché devo svezzare qualche ragazzo per la prima squadra. Sono tutti ’94 e ’93, stiamo preparando qualche ragazzo per l’anno prossimo . In porta domenica ha giocato un ’95 rispecchiando in pieno la filosofia mia e societaria.  I giovani hanno voglia di capire la disciplina, di come funziona il discorso calcistico e quello tecnico tattico. Se hai dei ragazzi che non hanno mai disputato tornei importanti,normale che tu faccia fatica. Sto bene, sono contento e non mi lamento. Un grazie al presidente Righi direttore della prima squadra e delle tre categorie dell’Arzanese. Sono un uomo di Righi e mi trovo benissimo con lui non facendomi mancare nulla. Se dovesse uscire una situazione importante ,parlerò sempre prima con lui e non ci saranno problemi. Guardo la programmazione di una società non la categoria. In Campania oggi c’è un calcio malato, di amicizie ,sponsor, di gente che va in televisione. Questo non mi appartiene. Lavoro con serietà e umiltà. Chi mi conosce può parlare di me. Non sarò mai legato a nessun carrozzone, mi piace lavorare con la massima professionalità e abnegazione con i giovani ed esperti. Ci sono allenatori che portano sponsor, pagano loro le società. Io vivo di calcio e non posso permettermi questo. Ho disputato vent’anni di calcio professionistico ad alti livelli, non infango mai il mio nome. Sono una persona perbene e mi diverto con i giovani. Il presidente Righi è competente di calcio e tra di noi c’è grossa stima reciproca e onestà. Mondragone in promozione ha fascino,blasone e bacino d’utenza per poter ambire a categorie superiori. Una piazza come Mondragone potrebbe benissimo disputare un campionato di serie D a vincere. Con una struttura del genere si potrebbe puntare a una seconda divisione. Ci sono altre realtà che non possono fare l’eccellenza e la fanno. Il popolo domiziano ce l’ho nel mio cuore con quella società quando stavo io. Parliamo di persone perbene e parlo di Festini, Zeoli, Nugnes e Granafei. Per me quel campionato è stata la mia vittoria personale portando al campo 3 mila personale con tanti ragazzini in campo. Abbiamo avuto tante problematiche a livello di campo perché le istituzioni calcisticamente a Mondragone se ne fregano. Chissà se un futuro potremo conciliare un  futuro Onorato-Mondragone per vincere un qualcosa perché è rimasto in gola quel campionato. La parentesi col Mondragone è stata fantastica. Ho iniziato il ritiro con 9 ragazzini, poi ho parlato con Mario Pagliuca un’istituzione a Mondragone, un ragazzo d’oro. Gli ho dato fiducia, c’è stato qualche screzio tra me e lui ,però posso dire che parliamo di un ragazzo d’oro che va preso per il verso giusto. Non a casao ha fatto 19-20 reti con me. Pagliuca era in soprappeso, l’ho rimesso in forma e fatto disputare un campionato strepitoso. Volli Follera a tutti i costi quando il mercato era chiuso. Con Palumbo vidi che era duttile in più ruoli : non a caso ha fatto 9 reti quando è difensore centrale o esterno basso. Ognuno vede il calcio in un modo. Ricordo i gol di Palumbo quando avevo Pagliuca squalificato:giocava centrale con movimenti da attaccante con gli esterni che andavano dentro con i tagli. Ricordo Persechino autore di un gran gol contro il Volturno con uno schema provato nelle partitelle. Anche se non abbiamo vinto il campionato , ce la siamo giocata contro l’Isola di Procida che ha speso 700-800 mila euro per vincere il campionato contro di noi che abbiamo speso 700-800 mila lire. Fa piacere che ci siano ancora le scritte sui muri in mio onore. La ricetta per farsi apprezzare dai tifosi è quella di programmare e lavorare in simbiosi con la società. Bisogna accettare anche le critiche. Da calciatore quando sbagliavo qualche gol prendevo qualche fischio anche se è capitato poche volte perché ho fatto tanti gol in campionato vincendo 5 tornei da calciatore. Le scritte sui muri mi riempiono d’orgoglio e fanno ricordare quei bei tempi. Ricordo con affetto la famiglia Di Tella con la mamma e il figlio Vincenzo sempre vicini e prodighi per la squadra. Nella vita mai dire mai :potrei un giorno tornare al San Pio ma con quella società per riprendere il discorso interrotto col Baratta”

Onore a un gentiluomo della panchina come il Kaiser Onorato da sempre schietto e non abituato mai a salire su nessun carro. Le sue squadre giocano col marchio di fabbrica:grintose ,spregiudicate e spettacolari. Il presente si chiama Berretti col sogno mai celato di regalare a Mondragone quello che merita.




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