Dopo la sosta forzata che è stata generata da quel pasticciaccio brutto dell’estate cestistica italiana, finalmente i giocatori di coach Sacripanti tornano stasera ad indossare la divisa ufficiale ed a scendere in campo contro quella che, per l’ennesima volta, rappresenta la squadra da battere. Il colosso senese, neanche a dirlo, dopo le prima due giornate è già primo a punteggio pieno, dopo aver battuto – va detto con qualche piccolo affanno – prima Teramo e poi la neopromossa Umana Venezia. Con la forma che cresce ed i minuti che cominciano a rollare nelle gambe, Il Montepaschi rappresenta per la truppa del presidente Gervasio una autentica montagna da scalare, mettendo in campo cuore, sudore, muscoli e ancora tanto altro in più. Venendo ai dettagli statistici, notiamo come gli uomini di Pianigiani, in ottanta minuti, si siano già assestati su una solida media di 80,5 punti all’attivo, incassandone invece 71,5 ad incontro. Per quanto riguarda le capacità al tiro, la Mensana ha fatto registrare sino ad ora il 48% da due, il 32,4% da oltre l’arco ed un buon 83% dalla linea della carità. 38 i rimbalzi di media catturati dai biancoverdi. Unico dato che per ora fa storcere il naso ai supporters toscani è il differenziale tra palle perse (12 in media) e recuperate (solo 4). Ovviamente, la Juve non potrà concentrare le proprie attenzioni difensive su un solo avversari, tenuto conto della pericolosità offensiva di buona parte dei componenti il roster senese. Anche dopo le prime due giornate della nuova stagione, L’MPS ha dimostrato di non avere un solo go to guy, ma di saper distribuire equamente le responsabilità in attacco. Ed ecco che nei primi ottanta minuti della serie A 2011-2012, Andersen e Mc Calleb hanno fatto registrare una media di 13,5 punti all’attivo, seguiti dai 12,5 di Rimantas Kaukenas ed i 10 raggiunti da Zisis, Aradori e Lavrinovic. Insomma, guai a sottovalutare chicchessia in quella che, nonostante il rafforzarsi di Milano, appare ancora una volta la dominatrice assoluta di un basket nazionale che al momento non sembra ancora uscito da uno stato di evidente convalescenza.
Pio Carfora