Ecco il fulmine a ciel sereno nella mattinata di ieri: «L’Alta Corte di Giustizia Sportiva ha emesso il dispositivo relativo al ricorso presentato dalla società S.S.P. Reyer Venezia Mestre s.r.l. contro la Federazione Italiana Pallacanestro e nei confronti di Teramo Basket s.r.l. per l’annullamento e/o la riforma della decisione della Corte Federale n. 1 del 12 luglio 2011 (C.U. n. 56 del 12 luglio 2011) e di tutti gli atti presupposti, connessi e consequenziali, per l’adozione di ogni provvedimento diretto a consentire l’iscrizione nella serie A maschile della Reyer Venezia per la stagione sportiva 2011/2012. Questa la decisione: “..in parziale accoglimento del ricorso indicato in epigrafe, proposto dalla società S.S.P. Reyer Venezia Mestre s.r.l. Unipersonale, annulla la decisione impugnata e conseguentemente conferma le statuizioni di accoglimento contenute nella decisione di primo grado della Commissione Giudicante Nazionale in data 6 luglio 2011 con annullamento del provvedimento impugnato comunicato dal Presidente della F.I.P. con atto 13 giugno 2011 ed atti preparatori e connessi. Sono salvi gli ulteriori provvedimenti di spettanza della Federazione a seguito del definitivo accertamento del mancato rispetto dei termini come in motivazione da parte della società Teramo Basket s.r.l.
SPESE del presente giudizio, liquidate, con parziale compensazione come in motivazione, a favore della ricorrente e a carico in solido della FIP e della Lega intervenuta ad adiuvandum; interamente compensate nei confronti della società Teramo Basket s.r.l».
Un fulmine al seguito del quale sono arrivati dei tuoni fragorosi da ogni parte del Belpaese e notizia che in un attimo ha fatto il giro degli ambienti della Lega A oltre che dei social network che hanno portato e riportato la notizia e con gli interessati che si sono chiesti tutta la stessa cosa: e ora? E già, ed ora? Al momento non c’è niente di diverso o di nuovo rispetto a quanto dichiarato dal dispositivo della decisione dell’Alta Corte di Giustizia sportiva. Ai meno avvezzi dei ranghi giudiziari dietro un dispositivo (cioè da quella parte della sentenza che decide e dispone ndr) c’è sempre una motivazione e nella motivazione, tanto per farla breve, si spiega che a questa decisione ci si è arrivati perché Teramo non ha rispettato i tempi di pagamento della wild card e che quindi l’esclusione di Venezia dalla massima serie del basket tricolore era ingiusta. L’effetto di tutto questo? La riammissione di Venezia nel Gotha del basket italiano ed una Lega e campionato nel caos più totale. Sedici o 17 squadre? Due o tre retrocessioni? Un turno di riposo o cos’altro? Tutti interrogativi che da oggi in poi saranno al centro dell’attenzione non solo della Fip, ma anche di qualsiasi stanza dei bottoni dei club legati alla palla a spicchi. Ed allora in attesa che il mondo dell’informazione sia sommerso di dichiarazioni, spiegazioni e di pareri, abbiamo provato a bussare direttamente alla porta della stanza dei bottoni di Pezza delle Noci e parlare con il diretto interessato, il padrone di casa Francesco Gervasio: «E’ una cosa allucinante – esordisce il presidente della Juvecaserta commentando la notizia che ha sconvolto il mondo del basket italiano -. Allucinante perché si tratta di un qualcosa che al momento è impensabile, dal momento che questa era stata una probabilità ed una decisione già bocciata dalla Federazione a tempo debito e che quindi al momento non può che creare delle conseguenze negative in tutti i sensi. Basta pensare ai calendari, a quello che ne deriverà a livello di organizzazione per rendersi conto che è un qualcosa di impensabile».
E’ stata una notizia che è saltata fuori nella mattinata di ieri. Ha avuto modo di sentire qualcuno?
«Mi sono sentito con Vescovi di Varese, con Claudio Coldebella e con altri. E’ chiaro che al momento è un caos visto che non sappiamo quale possa essere la decisione della Federazione e quindi se il campionato sarà a 17, se ci saranno modifiche relative ai termini di retrocessione. A prescindere diciamo che ci siamo confrontati sull’idea di una eventuale posizione negativa ad avere un campionato a 17 squadre».
Usando i classici ‘se ed i ma’ ed arrivando a quella che potrebbe essere l’extrema ratio di un campionato a 17 partecipanti. Si potrebbe pensare ad una non partenza?
«Non credo, visto che ci sarebbero tutta una serie di complicazioni».
Ed allora cosa si aspetta?
«Ad essere sincero non saprei. Ci potrebbe essere la possibilità della Federazione di adire in un altro grado, ma non so se ci siano i tempi necessari per farlo, quindi non saprei proprio cosa aspettarmi».
Da congetture a dati di fatto: le ratificazioni dei consorzianti.
«Finalmente abbiamo concretizzato e formalizzato l’entrata nel consorzio di coloro che da maggio ci avevano sempre dato la loro disponibilità. La speranza è che ora queste formalizzazioni possano fare da traino a delle nuove. Cosi come spero che gli arrivi in questo campionato, escludendo per un attimo la vicenda di Venezia, possano spingere i tifosi a fare l’abbonamento perché credo che quello di quest’anno sarà un grande spettacolo».
Ed allora da un’ipotesi all’altra. Sabatini sarebbe pronto a portare in Italia e alla Virtus Kobe Bryant con una serie di polizze a partita. Da parte sua ha assicurato quelle casalinghe ed ha chiesto alle altre squadre di dividere eventuali incassi per pagare quelle in trasferta e quindi far giocare il ‘Black Mamba’. La Sutor ha già accettato, nel caso lei cosa risponderebbe a Sabatini?
«Che se l’incasso di quella giornata grazie a Bryant e Sabatini sarebbe di gran lunga superiore sarei disposto. Non al 50%, ma sarei disposto a parlare e trattare sulla percentuale».