Almeno una volta tutti nella propria vita scolastica da bambini avranno visto sulla lavagna della classe la classica distinzione tra buoni e cattivi. Una divisione simile, anche se non con nomi, l’avrà fatta sulla propria di lavagna anche coach Sacripanti. Una lavagna divisa a metà. Da una parte i lati postivi, dall’altra quelli negativi di una due giorni in terra di Puglia che sono stati il primo vero punto di partenza verso la nuova stagione, nonostante l’esordio nei cosiddetti ‘friendly match’ contro Sant’Antimo di una settimana or sono. Ed è proprio da questa divisione, dal ‘cosa va’ e dal ‘cosa non va’ che è partita la disamina del timoniere canturino Pino Sacripanti: «Di positivo c’è stato sicuramente l’aver giocato una buona pallacanestro contro due squadre di buon livello e più di un gradino sopra a Sant’Antimo. Una buona pallacanestro in cui abbiamo fatto circolare bene la palla, ci siamo dati degli obiettivi all’interno dei vari giochi, ma soprattutto abbiamo provato a portare a termine gli stessi e quindi provando a mettere in pratica in una partita diversa dall’allenamento quello che proviamo durante la settimana. Ma attacco a parte, ci sono state indicazioni positive anche dal punto di vista della difesa. In alcuni momenti abbiamo accennato a situazioni difensive che in settimana abbiamo provato poco e senza andare a fondo. Quello che i ragazzi hanno fatto in campo in entrambe le partite, quindi, è più di quanto mi potessi aspettare da questo punto di vista ed un passo avanti per quando lavoreremo duro ed in maniera specifica anche su questo fondamentale».
E poi ci sarebbero le reazioni dopo i break subiti.
«Assolutamente si. Siamo in una fase in cui ogni partita può darci qualcosa di nuovo e delle indicazioni diverse da quelle che avevamo in precedenza. Ma in queste situazioni di novità la squadra si è aiutata, ha fatto quadrato ed ha reagito nella maniera migliore».
Il rovescio della medaglia, ovviamente sono i lati negativi.
«Ci sono dei momenti in cui quando non riusciamo a fare quello che vogliamo o ad eseguire i giochi come vogliamo, andiamo fuori giri e prendiamo dei break troppo ampi. In tutto questo va detto anche che allo stato attuale il corso della nostra preparazione siamo perfettamente a metà. Mancano tre settimane ancora di allenamento per arrivare all’inizio del campionato e quindi abbiamo ancora tanto da lavorare non solo dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista della squadra. Anche per quanto mi riguarda devo ancora capire alla perfezioni alcune situazioni di quintetto, alcune soluzioni durante la gara. Insomma questi eventi e tornei servono appunto per conoscersi tutti un po’ meglio anche in base a quello che la partita ti offre e non solo in allenamento. L’ultimo punto negativo è stata la mancanza di Doornekamp. Al suo arrivo dovremo inserirlo all’interno di questo gruppo e quindi iniziare anche con lui un processo di conoscenza con i suoi nuovi compagni di squadra».
Quando è previsto il suo rientro a Caserta?
«Spero di poterlo avere qui a Caserta tra giovedì e venerdì».
Al di là del positivo o negativo legato a concetti di base di pallacanestro, dal punto di vista dei giocatori come è andata?
«Credo che tutti abbiano alternato all’interno della stessa partita, sia contro Brindisi che contro Avellino, delle cose buone a degli errori. Non sarebbe giusto soffermarsi su questo o su quel giocatore, ma concentrarsi più sul collettivo, anche perché questa è una squadra che deve partire da questo concetto di base per poi estrapolare di volta in volta una zampata dal punto di vista personale».
Come va il problema all’alluce di Rose?
«Ha preso una botta al piede nella sfida contro Brindisi, cosi come una botta alla spalla l’ha presa Smith e quindi oggi pomeriggio (ieri ndr) decideremo se dare o meno un ulteriore giorno di riposo rispetto agli altri per far assorbire questi problemi».
Domenico Pezzella