E’ iniziato con una sconfitta in trasferta il campionato del Succivo, una sconfitta immeritata contro una compagine molto più esperta della categoria. Una sconfitta che fa più male per l’infortunio capitato al centrocampista Raffaele Di Grazia (il giocatore azzurro dovrà stare fermo per circa due mesi) che per l’uno a zero patito in casa dello Zupo Teano. Siamo solo alla prima e i margini di miglioramento per la formazione allenata da mister Renato Baldassarre sono confortanti. Tuttavia, è la questione campo sportivo che tiene banco in casa azzurra. Il primo campanello d’allarme della spinosa questione per la verità era già suonato in estate, quando il sodalizio calcistico succivese interrogando l’amministrazione locale sulla questione, riceveva in cambio risposte enigmatiche. Risposte, per fare un esempio pratico, di uno studente all’interrogazione che non ha studiato quindi incomincia a tergiversare con l’unico intento di guadagnare tempo. La questione è grave. Il nuovo impianto, secondo i ben informati, sembra destinato alla demolizione. Il vecchio, ma sempre glorioso campo sportivo “ Graziano Papa” sorge su terreno privato, quindi, alla fine (i proprietari sono anni che fanno pressione per silurare la Nuova Polisportiva Succivo) si dovrà sloggiare. La Nuova Polisportiva Succivo non è solo un progetto calcistico, ma un “Sogno”. Con la convinzione che il calcio rappresenta un propellente per il riscatto del territorio di appartenenza. Un “Sogno” che il calcio e lo sport, rappresenta un’arma letale contro la devianza giovanile. La domanda che una società civile deve porsi è la seguente: senza strutture sportive dove far crescere in ambienti sani i nostri ragazzi, i nostri figli, in che mondo cresceranno? Il grado di civilizzazione si misura anche come una società semina per il suo futuro. Facendo nostra la frase di Beppe Grillo: “I politici sono i dipendenti del popolo” E’ di questo siamo convintissimi. Di conseguenza, si possono anche licenziare…Il commento del primo tifoso azzurro Nicola Russo – Noi non andiamo in cerca di elemosine ma molto più semplicemente una maggiore attenzione per un progetto che investe tutta la cittadina di Succivo. Le responsabilità verso la società di Succivo sono troppo pesanti. Stiamo parlando di bambini della Scuola Calcio che dall’oggi al domani potrebbero perdere il diritto al gioco, al divertimento e soprattutto alla socializzazione. Sarebbe un delitto orribile perpetrato a degli innocenti.
Gaetano Molaro