Quello che doveva essere un momento piacevole da vivere insieme alla squadra nella splendida cornice della Reggia, è diventato un caso di portata nazionale. La vicenda Juve-Sovrintendenza ha fatto il giro d’Italia nelle ultime ore con diversi siti e testate nazionali che si sono affrettati a rilanciare la notizia giunta da Caserta. Il gesto della Sovrintendenza, ripetiamo legittimo a norma di regolamento, di far pagare l’ingresso ai giocatori bianconeri non residenti nella nostra città (27 euro per la precisione per i nove ticket staccati) ha scatenato reazioni a catena non solo qui ma anche in tutta il Belpaese. I forum ed i social network sono stati invasi da messaggi di tutti i tipi e, va detto, vince a larghissima maggioranza il partito del ‘è una vergogna’. La vicenda è chiara e comporta un discorso da dividere in tre segmenti: da un lato c’è un regolamento che va rispettato (ma Edinson Cavani quando venne in visita alla Reggia pagò regolarmente il biglietto? Domanda lecita) e, quindi, chi non risiede in questa città deve pagare per usufruire dei servizi del Palazzo Reale. Dall’altro c’è il falso moralismo e buonismo: quanti entrano regolarmente nel giardino senza pagare pur non essendo residenti? Infine c’è la via, forse, migliore, ovvero il buon senso che, in questa vicenda, non troviamo da nessuna parte. I nove giocatori ‘costretti’ a pagare l’ingresso (fermo restando e ribadendo che per 27 euro nessuna va in bancarotta) sono atleti che vivono nella nostra città, portano interesse per la nostra città e, dulcis in fundo, hanno la scritta ‘Caserta’ sulle canotte da gioco. Ecco forse questo è l’aspetto da prendere maggiormente in considerazione lasciando stare una burocrazia che, comunque, fa acqua da tutte le parti. La dirigenza bianconera non lamenta il pagamento (sarebbe ridicolo farlo) ma questa mancanza di collaborazione visto che, per l’evento, si è presentato un clamoroso e nutrito gruppo di persone alla Reggia (ad occhio c’erano 500 tifosi); non che il Palazzo Reale abbia bisogno di tutta questa pubblicità, ovviamente, ma era un modo per far sentire tutti un pò più casertani e fieri di quello che abbiamo. La Juve e la Reggia sono due eccellenza di questa città che, di problemi, ne ha talmente tanti che fermarsi a 27 euro sarebbe ignobile. Appunto, ma la brutta figura a carattere nazionale non c’è stata risparmiata. Neanche stavolta.