L’immagine di un Feola sconfortato a fine gara la dice lunga su quali fossero le aspettative per questa trasferta in terra lucana. C’erano i presupposti e le motivazioni per fare bene: riscattare la pessima figura di sette giorni fa, guadagnare i primi tre punti, ridare serenità a tutto l’ambiente. Non è successo niente di ciò che abbiamo appena citato. La Casertana ha pareggiato ma “è come se avesse perso” perché non ha funzionato nulla di ciò che l’allenatore aveva preparato. E’ vero che se Okoroji fosse stato più deciso su Pigliacampo i falchetti non avrebbero subito la rete del pareggio, è vero pure che se Dimatera prima e Di Ruocco dopo avessero concretizzato due facili palle-gol staremmo qui a parlare di una gara diversa, però con i se e con i ma non si va lontano. Domenica scorsa la Casertana perse l’incontro per via di due episodi ma di contro non impressionò nemmeno tanto né per il gioco offerto né per le occasioni da gol create. E ieri, contro una squadra modesta qual è il Cristofaro Oppido Lucano, è successo pressappoco la stessa cosa nonostante Feola avesse cambiato circa mezza squadra. Timorosa sulle fasce, con Parmigiani e Nuzzo poco propositivi, e con Dimatera e Di Ruocco, che dovrebbero saltare gli avversari come birilli per creare superiorità numerica, per niente incisivi, la Casertana non trova sbocchi. I due di centrocampo, Pontillo e Della Ventura, poco aiutati dagli esterni alti si sono trovati spesso in difficoltà nel fronteggiare i 3-4 centrocampisti avversari. Cortese poi, servito poco e male, non può fare molto, anche se pure ieri è stato uno dei pochi a salvarsi dalla mediocrità. Feola ha utilizzato 19 calciatori con risultati tutt’altro che incoraggianti. A questo punto ci domandiamo: i calciatori a disposizione dell’allenatore sono adatti al 4-2-3-1?
L’articolo è stato scritto ieri 12 settembre ed anche se può sembrare già “vecchio”, alla luce delle dimissioni del d.s. Amoriello, lo pubblico ugualmente. (nda)