Le speranze canadesi di andare a medaglia ai Panamericani e restare in lotta per un posto alle Olimpiadi di Londra si fanno maggiormente flebili dopo la seconda sconfitta consecutiva nella seconda fase (terza contando anche la prima). Nuovamente sfavoriti nei pronostici, i nordamericani si sono inchinati al talento sopraffino di JJ Barea e dell’ispirato Arroyo (killer decisivo nel finale rovente), i due fenomeni che hanno permesso a Portorico di portare a casa una vittoria fondamentale. Decisiva la fase centrale del match: nel secondo periodo, soprattutto, i caraibici hanno piazzato un allungo pesante risultato prezioso nel finale a cardiopalma. Il Canada non ha mai mollato e, dopo aver toccato anche il -15, è riuscito a trovare il pari proprio dopo una bomba del casertano Doornekamp. Negli ultimi due minuti, pero’, la locura boricua di Carlos Arroyo ha fatto tutta la differenza del mondo condannando i biancorossi al ko. Una sconfitta decisamente pesante per la truppa di Rautins che, ora, ha l’obbligo di non abbattersi e di crederci ancora, fermo restando che si deve iniziare a vincere. Soprattutto evitando quei clamorosi blackout nel corso della partita che, fin qui, sono risultati decisivi in troppe occasioni.
LA CRONACA DEL MATCH
Il Canada scende sul legno dell’Islas Malvinas di Mar del Plata con la voglia giusta, la voglia di dimenticare il ‘cappotto’ preso dall’Argentina il giorno prima. Portorico parte bene con Sanchez e Santiago, ma la tripla di English e la concretezza di Shepherd consentono ai nordamericani di restare nella scia della compagine boricua. L’equilibrio svanisce d’incanto nel tremendo secondo periodo giocato dai ragazzi di coach Rautins. Dieci minuti di totale blackout mentale sia in attacco, e non è un fatto nuovo, ma anche e soprattutto in difesa. Il ‘Mav’ Barea sforna assist a profusione (6 alla fine), il ‘Celtic’ Arroyo è incandescente ed il Canada si vede recapitare un 8:20 di parziale veramente tagliagambe. Portorico perde il centro Daniel Santiago (quello della Varese scudettata) nel corso del secondo periodo per un fastidioso dolore alla pianta del piede (per lui si parla di fascite plantare che comporterebbe la fine anticipata del suo torneo). Eppure la banda boricua non si perde d’animo e continua a crivellare la retina biancorossa. Due bombe di Alamo, la solita verve di Arroyo e l’estro di Barea affondano Kendall e soci: all’ultimo ‘stop and go’ il tabellone segna un eloquente -15. Sul punto di crollare e con Anthony in campo solo 6′ per problemi fisici, Doornekamp e company non si perdono d’animo e cominciano una pazzesca rimonta. Il missile dell’interessantissimo giovane Olynyk griffa un 11:2 che comincia a far tremare i portoricani. L’inerzia è completamente girata e proprio il fighter casertano Doornekamp infila la tripla del pareggio (67:67) al 38′. Nel momento in cui tutti si aspettano il colpo di grazia sul capo caraibico, ecco uscire tutto l’orgoglio boricua rappresentato dall’indemoniato Arroyo. L’ex Maccabi Tel Aviv si carica tutta la squadra sulle spalle, realizza cinque punti in un amen che regalano la preziosa vittoria al team di coach Flor Melendez nonostante il 27:17 nel quarto periodo prodotto dai ragazzi con la foglia d’acero sul cuore. Bene Doornekamp rispetto alle ultime, infelici, uscite. Sempre col tutore al ginocchio sinistro, il bianconero ha sfoderato una prestazione convincente nei 23 minuti di impiego dove ha realizzato 6 punti (0/1 da 2 e 2/3 da 3) con 4 rimbalzi, 1 recuperi e la bellezza di 5 assist (solo uno meno del fenomeno, campione del mondo Nba, Barea).