Il primo passo di Bartocci: “Juve, trova il tuo equilibrio”



Maurizio Bartocci

Il suo nome è e sarà sempre legato alla Juvecaserta del tricolore. Maurizio Bartocci, però, non è stato solo il vice di Marcelletti nella squadra che ha fatto sognare una città, la sua città. E’ un coach dalla grandissima professionalità che in carriera s’è tolto tantissime soddisfazioni ma, oggettivamente, meno di quanto meritasse. Coach esperto, di sostanza, con lui parliamo dell’annata che attende la Juve, strizzando l’occhio al progetto che lo vede coinvolto a Napoli.
Un giudizio sul roster allestito da Caserta…
«Credo che sia stato un mercato difficile e che si sia dovuto tener conto di un budget ridotto rispetto al passato. Un gruppo nuovo con il solo Doornekamp rimasto e quindi una squadra da costruire con equilibri tutti nuovi, anche se ci sono giocatori esperti che conoscono benissimo il campionato».
Su quale giocatore della Juve è possibile scommettere un centesimo come possibile rivelazione e perchè?
«Sono diversi i giocatori che potranno dare un aiuto in campionato alla squadra a partire da Collins. Credo che se si riuscirà a coinvolgere nel gioco Efejuku, questo potrà essere un giocatore dalle grandi doti realizzative».
La politica del risparmio effettuata quasi da tutti a cosa ha portato? I costi si sono abbassati o è stato il solito mercato?
«Sicuramente è stato un mercato dai costi molto contenuti, di conseguenza sono anche arrivati tanti giocatori dai college ed alla prima esperienza in un campionato professionistico. Molte formazioni dovranno avere la capacità di far integrare e far comprendere a questi giovani dove sono capitati e che tipo di basket si gioca in Italia. Non so quanti avranno questa pazienza e quindi torneranno sull’usato sicuro».
Che campionato sarà? Siena e Milano avanti a tutte e dietro il deserto?
«Al momento sembra proprio così. Siena e Milano e poi…. Ma come ogni anno durante il campionato ci saranno le solite 2/3 outsider che andranno a scombinare un pò i piani».
La possibile rivelazione…
«Avellino partirà da un gruppo già consolidato per cui potrebbe essere avvantaggiata nel trovare la giusta chimica, anche se Thomas sarà un’assenza importante. Pesaro ha una squadra molto equilibrata, ma Montegranaro potrebbe essere il team da seguire con attenzione».
La tua personale sfida, adesso, è Napoli: come è nata, quali obiettivi, quali speranze…
«La sfida è nata dalla volontà di un gruppo di persone capitanate da Salvatore Calise motivatissime nel voler riportare il basket in questa città. Si è partiti tra mille difficoltà, soprattutto perchè la storia recente di Napoli con tre fallimenti consecutivi non ha aiutato, ma la caparbia e la volontà dei soci ha fatto sì che il progetto prendesse forma e diventasse realtà. Si è cominciato da zero, per cui questa sarà un’annata di assestamento. Dirigenti nuovi, staff nuovo e squadra totalmente creata dal nulla. Si punta a fare un campionato tranquillo e mettere le basi per far crescere la società, la squadra e poi puntare a fare qualcosa in più».

 




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