Sarà l’ultima squadra a radunarsi in vista della prossima stagione agonistica. Una scelta diversa dal solito, diversa da come siamo stati abituati negli ultimi anni dallo staff tecnico bianconero. Per la prima volta, a memoria d’uomo, dunque, i bianconeri saranno gli ultimi a cominciare il lavoro estivo. Una scelta voluta da Sacripanti ed i suoi con il chiaro intento di partire subito col piede a tavoletta sull’acceleratore. Inevitabilmente i carichi di lavoro, delle prime settimane, si faranno sentire ma la preparazione atletica, affidata ancora alle sapienti mani di Mimmo Papa, subirà delle necessarie variazioni. Il programma di Papa è pronto da diverso tempo ed il fatto che già diversi giocatori (Maresca e Righetti su tutti) stanno passando questi ultimi giorni di vacanza trovando il tempo, comunque, di allenarsi, è un segnale che lo zampino c’è. Il lavoro dei bianconeri sarà intenso come non mai e la scelta di non andare in ritiro ad Atina rientra proprio nell’ottica del ‘perdere meno tempo possibile’. Viste le difficoltà oggettive del prossimo campionato, visto che Caserta sarà chiamata a centrare la salvezza, bisognerà partire immediatamente concentrati e carichi. Una partenza lanciata, casomai perorata da qualche successo immediato, assumerebbe dei contorni intriganti non solo per la classifica. In città, infatti ed è inutile negarlo, vige un certo scetticismo generale: non che la Juve non sia più nel cuore dei tifosi, ci mancherebbe, ma la gente sembra sposare la teoria del ‘prima vedo la nuova compagine e poi decido se fare l’abbonamento’. Certo è che il traguardo delle 3500 tessere da staccare prefissato dal presidente Gervasio a suo tempo era fin troppo ottimistico e siamo stati facili profeti nel dire che era un pò eccessivo. Nulla vieta, però, che ci sia una vertiginosa impennata ed è la speranza generale del club che, comunque, con una politica diversa dal solito sui prezzi, ha comunque posto un paletto importante: i tifosi dell’ultima ora, quelli della singola partita, sono stati agevolati rispetto al passato. La freddezza, comunque, dimostrata dalla gente non deve essere una condanna: quest’anno la Juve aveva messo a disposizione un budget di poco superiore al milione di euro. Con questi soldi era logico prevedere una campagna votata al risparmio ma, onestamente, non era pronosticabile, comunque, l’arrivo di gente di qualità assodata come Collins, tanto per fare un esempio. Merito di Sacripanti (che pare abbia conservato anche un gruzzolo di euro per ogni evenienza in corso d’opera), che ora deve lavorare con un gruppo completamente nuovo. Un gruppo con due americani alla prima esperienza in Italia: anche in questo caso è inutile girarci tanto intorno, le fortune bianconere passeranno necessariamente per le mani di Efejuku e Smith. Se Sacripanti ha indovinato queste due scelte, allora Caserta potrà dormire sogni tranquilli visto che il ‘cast di supporto’ dà garanzie. Se ha sbagliato, beh allora in quel caso bisogna cominciare a preoccuparsi ma il coach canturino ha ‘ciccato’ pochi stranieri nel corso della sua carriera.