Non è stata la questione economica, ma anche Kevin Fletcher ha trovato il suo punto focale nel descrivere le motivazioni che lo hanno portato ad accettare l’offerta della Juve. Di fronte ai soldi, quindi, tutto il resto è finito per un attimo sul secondo gradino del podio. Ecco solo per un attimo. Se Collins c’ha messo poco più di una risposta per esprimere al meglio la propria eccitazione nel ritrovarsi a giocare per una squadra con una tradizione e con un pubblico ed un palazzetto come quello del Palamaggiò, Kevin Fletcher non ha perso tempo ed è partito a razzo centrando subito l’argomento: «Non è stato difficile accettare l’offerta di Caserta a scapito di altre e questo per poche ragioni. Sono un giocatore a cui piace scendere in campo per una squadra con dei tifosi calorosi e sempre presenti. Quello che ho visto lo scorso anno quando con Teramo ho giocato contro la Juve, sinceramente, mi ha impressionato. Non parlo solo del tifo o del palazzetto, ma anche della città. Lo scorso anno, poi, mi sono divertito tantissimo a giocare in Italia, quindi non è stato difficile decidere di riprovarci ancora e questa volta con la maglia della Juve».
Cosa ti aspetti?
«Nella mia carriera non sono mai sceso in campo con l’idea di essere già sconfitto o di aver perso già una partita. Cosi come non mi sono mai fissato l’obiettivo più basso come quello da raggiungere. So che sarà una stagione difficile, ma ho sempre giocato per vincere. Ogni domenica sono sempre sceso in campo per portare a casa il successo e dare tutto quello che ho per condurre la squadra alla vittoria. Quindi quello che mi aspetto è dare tutto me stesso per portare Caserta ai playoff e perché no, anche il più avanti possibile».
Insomma ha le idee chiare Kevin Fletcher e nemmeno un pelo sulla lingua anche quando si tratta di descriversi come tipo di giocatore: «Sono un giocatore duro, non mi tiro mai indietro. Dal punto di vista tecnico sono uno che in mezzo al campo può fare tante cose. Quello che mi prefiggo sempre è riuscire a dare quello che serve alla squadra nel particolare momento in cui mi viene chiesto. Adoro lottare a rimbalzo e segnare canestri difficili con tenacia e fatica…».
Tutti hanno avuto una fonte di ispirazione tecnica. Un esempio nel corso degli anni. Quale la tua?
«Mi è sempre piaciuto Duncan per il suo modo di giocare in post basso e ho sempre ammirato la voglia, la tenacia di Dirk Nowitzki. Duncan e Nowitzki. Ecco i miei esempi».
Da avversario hai avuto modo di osservare quella che è la filosofia di basket di Sacripanti. Pensi possa adattarsi a pieno alle tue caratteristiche?
«Assolutamente si. Penso che ci capiremo subito e alla meraviglia. Ho sempre preferito allenatori che danno la possibilità ai propri giocatori di esprimere al meglio le proprie qualità».
Pick and pop e pick and roll. Due giochi che ti si addicono senza problemi, ma quale quello che preferisci di più?
«Nel corso della mia carriera ho preferito o sono stato portato a preferire la soluzione dell’allontanamento dopo il blocco per prendermi il tiro dalla media distanza. Lo scorso anno, invece, con Teramo ho giocato tantissimo di pick and roll. Quindi al momento se proprio dovessi scegliere tra le due alternative dopo aver portato il blocco, sceglierei di sicuro quella che mi porterebbe vicino a canestro e quindi il ‘roller’».
Gioco che con ogni probabilità ti ritroverai a giocare più e più volte con l’altro nuovo arrivato Andre Collins…
«Ho avuto il piacere di giocare contro Andre poche volte, ma ogni volta sono stato impressionato dal suo modo di stare in campo. E’ un giocatore ricco di talento, intelligente, furbo e veloce. Non vedo l’ora di poterci giocare assieme».
Al primo bagno con la folla bianconera, manca ancora un po’. Il tuo saluto ai tifosi bianconeri?
«Siate pronti. Quella che si avvicina sarà una stagione divertente ed eccitante – conclude il lungo di passaporto macedone -. Sono pronto a dare ogni singola goccia del mio sangue per portare Caserta alla vittoria. Non vedo l’ora di essere parte della tradizione cestistica casertana».