“Is not about money, we don’t need your money, we just wanna make a world dance, forget about price tag”. Recita così il ritornello di una delle più suonate canzoni di questa estate a nome di Jessie J. ‘Price tag’ il nome della canzone che letteralmente tradotto sta ad indicare il prezzo che si trova stampato su ogni cartellino degli indumenti. Prezzo, valore e soldi. E’ quello che ha voluto mettere in evidenza anche Andre Collins (magari una volta in campo ad ogni vittoria o canestro importante metterà su anche un balletto in pieno stile Jessie J ndr) nella sua primissima dichiarazione da neo bianconero: « …It wasn’t about money, I just wanted to play somewhere that me and my family will be treated good…». “Non è mai stata una questione di soldi, volevo solo giocare da qualche parte dove sapevo che sia io che la mia famiglia saremmo stati trattati bene” la traduzione. E di offerte ‘lussuose’ il prodotto di Maryland University ne aveva avute e come, specie dalla LegaDue. Alla fine però la tradizione, la passione ed il campionato hanno avuto la meglio nei confronti del ‘Dio Danaro’ ed hanno spinto l’ex Pesaro ad accettare l’offerta bianconera e caricarsi sulle spalle una nuova avventura.
«Ma questione familiare a parte -ha continuato il folletto natio del New Jersey – quello che mi ha sempre incuriosito ed attirato è la passione, l’amore ed il forte feeling che questa squadra ha con il suo palazzetto ed i suoi tifosi. Come persona amo le città che sono così attaccate alla squadra ed ai suoi giocatori. E’ un tipo di legame che poi si trasferisce su tutto lo staff quando si scende in campo e ti da una carica in più».
Quale la prima cosa che hai chiesto come informazione, quando ti è arrivata l’offerta della Juve?
«Ho messo mio figlio davanti a tutto. L’abbiamo avuto da poco e quindi ho chiesto tutto quello che c’era da sapere pensando a lui e di quello che avrebbe avuto bisogno trasferendomi a Caserta. Per quanto riguarda la città ho chiesto informazione anche a Guillermo Diaz che me ne ha parlato benissimo. Tutte notizie ed indicazioni rassicuranti che mi hanno convinto di aver scelto un’ottima città sia per me che per la mia famiglia».
E dal punto di vista tecnico, inteso come gioco di coach Sacripanti?
«Non conosco personalmente coach Sacripanti, quindi ho chiesto un po’ che tipo di basket ama fare e giocatori come Leroy Hurd mi hanno assicurato che è molto divertente giocare per lui. Tutti me ne hanno parlato come un grande coach, quindi non vedo l’ora di iniziare a giocare. Mi piace il gioco veloce ed in transizione è quello che mette maggiormente in risalto le mie qualità».
Le tue aspettative per la prossima stagione?
«Voglio disputare una buona stagione e tutta intera. Negli ultimi due campionati ho avuto problemi di infortuni che mi hanno limitato, ma ora sto bene e spero di continuare a restare in salute per tutto l’anno. Voglio dare tutto quello che ho per la Juve e la città di Caserta così come feci con Ferrara».
Rispetto alle ultime due stagioni la Juve ha un nuovo obiettivo: la salvezza. Quale la tua ricetta per conquistare questo obiettivo?
«Non ci sono segreti personali o che valgono solo ed esclusivamente per un giocatore o per una squadra. Esiste un solo segreto: stare uniti, fare gruppo e giocare tutti per la squadra. Ma principalmente avremo bisogno dell’apporto di tutto il pubblico, sono loro che danno la carica a questa squadra e questa è una cosa che ricordo bene…».
Ed infatti con la Carife in LegaDue ed anche in Lega A come con Bologna prima dell’ultima apparizione nella scorsa stagione con Pesaro. Hai trovato qualche differenza nel corso degli anni nel giocare in questo palazzetto?
«A dire il vero lo scorso anno con la Scavolini, per qualche ragione che non so, è stato meno difficoltoso rispetto agli anni scorsi, quando, invece, ricordo che era una specie di bolgia e dove era estremamente difficile vincere. E’ proprio quel calore che mi ha convinto, visto che ora sarò dall’altra parte della barricata. I tifosi hanno sempre avuto un grande impatto e spero che sarà cosi anche quest’anno».
Come in qualsiasi discorso che si rispetti siamo arrivati alla fine e quindi al momento dei ringraziamenti e saluti al primo giorno di training camp…
«Ovviamente il ringraziamento principale va a tutta la società Juvecaserta e al coach che mi hanno dato questa opportunità – conclude il folletto americano nella sua prima intervista casertana -. La mia promessa è quella che farò di tutto per non farli pentire della scelta e di dare tutto me stesso per una stagione elettrizzante per la squadra e per i tifosi».