La voce insistente da una decina di giorni riguardo le dimissioni del presidente Ciriello circolava con insistenza nell’ambiente. La conferma stamane con un comunicato del diretto interessato che sgombra ogni dubbio circa la sua volontà di continuare a fare calcio . L’anno scorso esperienza da consigliere , quest’anno in prima persona da presidente:a confronto due campionati dove si è passati dalla mancata promozione in eccellenza d’un soffio all’attuale stagione piena di sofferenza e con qualche errore in fase di gestione. Errori ammessi dallo stesso presidente che spiega con occhi densi di commozione il suo addio al calcio:” Ho preso la decisione di lasciare la presidenza del San Pio Mondragone. Decisione sofferta ma doverosa. Mi sono dimesso irrevocabilmente, lascio il mondo del calcio. Non ho il tempo e la mente per potermi occupare di queste cose avendo avuto una tragedia in famiglia. Questa è la causa che mi ha spinto a lasciare questa avventura. I miei impegni al momento sono il lavoro e mia figlia. Ho lasciato la casa di Mondragone, abito a Napoli per cercare di stare quanto più vicino a mia figlia. E’un momento difficile per me e la mia famiglia. A gennaio la tragedia che ha colpito me e di riflesso tutta la società. Dopo ho avuto molto affetto da tutti i dirigenti .Potevamo avere degli sbandamenti che ci avrebbero fatto retrocedere in prima categoria. La squadra si è ben comportata chiudendo la stagione con tranquillità. Ringrazio la federazione nella persona del segretario Pastore che mi è stato sempre vicino non facendomi mai mancare il suo appoggio. Le soddisfazioni le abbiamo avuto con mio fratello Alfredo che ha vinto il campionato Allievi. Non trascuro l’altro mio fratello Pietro che ha preso in mano il rapporto con la prima squadra, con i giocatori, con gli sponsor. Non posso che ringraziarli per essermi stati sempre vicini. Nei due anni di San Pio un mix di emozioni e amarezze Nel momento in cui ho avuto l’onore di entrare come consigliere ho sempre avuto in mente un progetto quinquennale per ridare lustro e grandezza al calcio mondragonese. Nel primo anno ho dato un contributo limitato. Il secondo anno doveva essere di partenza. Abbiamo commesso degli errori con delle idee troppo ambiziose:dovevamo fare delle scelte diverse. Durante il corso del campionato abbiamo dovuto modificare i 9/11 della squadra. Il bilancio è positivo:parliamo di gente seria che si è sempre ben comportata. I ragazzi ancora oggi mi sostengono e chiamano per starmi vicino. Ho con loro un ottimo rapporto. Poteva andare meglio in questo campionato. Salvarsi e vincere un campionato allievi, saldare ogni pendenza con la federazione è importantissimo in ottica ripescaggio :parlo di un bilancio positivo non al 100% ma positivo.Se dovessi rientrare nel mondo del calcio ,sarà soltanto col San Pio. Dobbiamo ringraziare il tecnico Amato che ha fatto giocare giovani interessanti del San Pio. Il futuro non può che essere rosea: ci sono giovani molto validi oggetto di continue attenzione da parte degli addetti ai lavori. Avevo in mente un grande progetto affidato a giovani mondragonesi. Ringrazio tutti i giocatori per l’impegno profuso. Ho commesso degli errori e mi assumo le responsabilità:chi non opera non commette errori. La scelta impopolare di allontanare Ulivi ha provocato un trend in negativo col tecnico Amato costretto ad allenare tra mille difficoltà con risultati che tardavano ad arrivare. Uno degli errori che più mi rimprovero è stato quello di mandare via Piero Ulivi una persona che ho conosciuto e ho avuto modo di apprezzare. L’abbiamo mandato via troppo presto :gli dovevo dar fiducia e dovevamo aver bisogno di qualche riprova in più.Eravamo presi dalla voglia di far sempre meglio e questo ci ha consentito di sbagliare. Ho commesso l’errore fermo restante di aver ingaggiato un allenatore di tutto rispetto come Sasà Amato che mi è vicino nella vita quotidiana. Spero quando mi sentirò meglio di riprendere un contatto con lui perché si occupa tanto e bene di settore giovanile. Ringrazio tutti i tifosi per il sostegno costante, i dirigenti e giocatori per aver compreso questo mio momento di difficoltà. Sono entrato nel mondo del calcio perché è stata mia moglie con mia figlia ad insistere avevamo in mente un grande progetto: creare una scuola calcio , un ritrovo per i ragazzi di Mondragone avvicinandoli a un ambiente pulito come il calcio”
Mondragone oggi perde un signor professionista, leale, turbato da un dramma interiore devastante come la perdita della moglie. Solo il tempo potrà attutire le sofferenze alla famiglia Ciriello. L’estate 2010 si cullavano in questo periodo sogni di grandezza presentando nella villa presidenziale giocatori dal pedigree vincente ma rivelatisi poi poco adatti a un campionato difficile come quello di promozione. Si chiude una pagina per Salvatore Ciriello:non deve essere un addio al calcio. C’è bisogno di persone perbene in un mondo di lestofanti e imbroglioni che gravitano intorno al mondo del calcio. L’augurio che tutta Mondragone riserva al suo ex presidente è quello di ritrovare quanto prima la serenità perduta per riaccoglierlo un giorno nel San Pio che vince e convince. Coraggio Presidente!!