Follera: “Sono un giocatore libero e sul mercato”



Giuseppe Follera

Dopo una stagione intensa dal punto di vista emotivo, bilancio positivo per il gladiatore Giuseppe Follera reduce dalla seconda parte di stagione col Gladiator. Ad Agosto scorso il matrimonio con la Vis San Nicola,a dicembre le strade si separano alla luce dell’arrivo del nuovo tecnico De Simone che gli preferisce la coppia Mingione-Peluso. A Santa Maria un buon campionato con la salvezza conquistata. Calcio e musica le sue passioni : sono giorni di relativo riposo per il gladiatore che non vede l’ora che cominci la stagione per ruggire di nuovo:” Ho recuperato al 100%tutti i fastidi al ginocchio .Presi una botta al ginocchio durante la gara in maglia Vis con la Bisaccese. La mia seconda parte di stagione con la maglia del Gladiator la considero molto positiva avendo contribuito alla salvezza della squadra.  Dalla fine del campionato non ho avuto contatti specialmente dopo che la società è passata in mano al presidente Luce e direttore Simonetti che stimo tantissimo. Sono un giocatore libero e sul mercato in attesa della chiamata giusta. Mi auguro di trovare una squadra in eccellenza, ho varie richieste ma è ancora presto per parlarne. Nel calcio non c’è riconoscenza perché a volte ti dimostri corretto nei confronti di una maglia e l’anno dopo sei senza squadra. La riconoscenza non esiste nel calcio come in altre situazioni. Posso restare nel cuore dei tifosi , mantenere rapporti di amicizia come con i dirigenti del San Nicola :queste sono le cose belle nel calcio A dicembre l’arrivo al Gladiator dopo che da più parti si dava per certo il ritorno al San Pio:I dirigenti del San Pio sono amici e si aspettavano il mio ritorno. Per considerazioni mie personali, ho scelto Gladiator grande piazza come lo è Mondragone. Ho preferito mettermi in discussione in un campionato maggiore come quello di esperienza. Ho avuto modo di vedere poco tempo fa il tecnico Amato ribadendogli le mie scuse. Nella prima parte della mia carriera tutto quello che ho fatto lo devo a Sasà Amato : gli ho chiesto scusa perché si aspettava un mio ritorno  a Mondragone”.




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