Da più anni, sotto canestro è il punto di riferimento della pallacanestro casertana. Due stagioni fa è ritornata “a casa” , sposando quel progetto Centro Diana Maddaloni in cui era stata tra le prime a credere. Continua a battagliare su ogni rimbalzo a mettere i suoi “tiri pesanti” e a essere un esempio sul campo e fuori per le compagne e non solo. Parliamo di Rosa Campolattano, ala-pivot del Centro Diana Maddaloni, che quest’anno ha fatto molto bene e ha annoverato un nuovo anno nella sua carriera, scrivendo ancora sul diario dei ricordi cifre invidiabili e tanti referti rosa. E’ stata l’ultima ad arrendersi anche nella bagarre di Brindisi, la prima a mostrare la via e a sbatterci il muso. Adesso è ai box, scalpitante per la prossima stagione, ma facciamo un passo indietro, e guardiamo con occhio vigile alla stagione appena terminata, sentendo la voce della lunga dalla mano di morbida.
Istantanee del campionato del Centro Diana: quale il più bel momento di questo campionato e quale il più brutto?
“Senz’ombra di dubbio, è facile individuare il momento più brutto: l’infortunio delle 2 nostre giocatrici e amiche De Mauro e Santonastaso durante gara 2 contro Brindisi, istanti di terrore che speriamo non ritornino. Da ricordare ci sono parecchie cose, non è facile citare una sola cosa. Ma sicuramente bella è stata la reazione individuale e di gruppo che la squadra ha avuto nella fase di ritorno, quando si è risollevata dopo che tutti la ritenevano spacciata”.
Quanto ha inciso coach Grillone per il cambio di marcia nel girone di ritorno?
“Grillone è un allenatore preparatissimo. È arrivato a gestirci mentre noi vagavamo in alto mare. Venivamo da un periodo contraddistinto da tante sconfitte e culminato con l’esonero di coach Iuliano. Sembravamo alla deriva. Poi è arrivato lui, che di sicuro è stato il vero timone del Centro Diana, e che l’ha fatta navigare verso porti più tranquilli e inaspettati. Ha inciso tantissimo su ogni fattore, e lo si è visto benissimo con i rsiultati che abbiamo raggiunto”.
Entrambi i derby vinti con Caserta, superata anche nella graduatoria finale in classifica. Una piccola vendetta, contro una squadra che aveva messo tutti a tacere (anche Battipaglia) e che negli ultimi anni era la vostra bestia nera?
“Il derby è sempre derby. Sono anni che giochiamo contro Caserta mettendoci sempre la stessa grinta, e quest’anno ci è andata bene sia l’andata che il ritorno. Confrontando la stagione, loro sono partite meglio di noi, ma sul nostro sorpasso finale non credo si possa parlare di rivincita, anzi: credo che sia noi che loro potevamo aspirare molto di più del risultato ottenuto, ma comunque le stagioni sono fatte anche di episodi, dobbiamo cercare di essere più continue per il futuro”.
Concludendo, quali le tue emozioni, le tue sensazioni, le tue aspirazioni…
“Sono anni che gioco nel Centro Diana, che per me è come la mia seconda famiglia. Con le mie compagne ogni anno è una nuova avventura da vivere: sì, perchè il basket si deve vivere… Ora non so ancora cosa ci aspetta per il prossimo anno ma mi auguro sicuramente buoni risultati; poi, mai dire mai!”